La BCE non si sbilancia, la Fed un po’ sì: nuovi tagli in arrivo
Alla fine, gli attesissimi tagli sono arrivati: ma se Francoforte si è attenuta a un canonico 0,25%, la Fed ha varato una riduzione più corposa. Vediamo perché.
Alla fine, gli attesissimi tagli sono arrivati: ma se Francoforte si è attenuta a un canonico 0,25%, la Fed ha varato una riduzione più corposa. Vediamo perché.
Il mese di marzo si è chiuso con un’intonazione positiva, complici le buone prospettive di crescita e le conferme delle banche centrali sui prossimi tagli.
La 54esima edizione del meeting, che ha riunito tremila tra imprenditori, economisti e politici di tutto il mondo, è stata dedicata al tema “ricostruire la fiducia”.
A novembre l’indice dei prezzi al consumo nella zona euro è salito solo del 2,4%. L’inflazione è finalmente domata? E cosa significa per i tuoi investimenti?
Stando agli esperti di Bloomberg Economics, la fase “higher for longer”, più alti più a lungo, durerà tre trimestri al massimo. Con quali implicazioni?
Nell’area euro, il rialzo annuo a giugno è stato del 5,5%, la metà del tasso visto a ottobre ma ancora lontano dall’obiettivo BCE del 2%.
La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale e presentato il nuovo strumento per stabilizzare gli spread.
La Fed, banca centrale USA, potrebbe alzare il costo del denaro più velocemente e in modo più aggressivo per tenere a bada la spirale dei prezzi
Chi sperava in un allentamento monetario è rimasto deluso: con l’inflazione che morde, la banca centrale vorrebbe terminare l’acquisto di titoli entro giugno 2022
A gennaio l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un aumento nella zona euro e in Italia: determinante il contributo della componente energetica
Fed, Bce, Boj e non solo, ognuna con tempi e modalità diverse, stanno riponendo l’artiglieria sfoderata durante la crisi
Il tapering va a braccetto con la ripresa: è il rallentamento del ritmo degli acquisti di asset decisi dalle banche centrali per sostenere le economie in crisi