One Agile Way of Working
I clienti di oggi, che siano giovani hipster iperconnessi o adulti attenti a far quadrare i bilanci delle famiglie, sono in misura crescente “digitali”. Abituati a spendere il loro tempo all’interno di ecosistemi digitali, si aspettano di essere serviti con la stessa semplicità e immediatezza che gli garantiscono queste piattaforme: vogliono quindi servizi semplici, convenienti e accessibili sempre e ovunque.
Per far fronte queste esigenze, le organizzazioni devono trasformarsi e cambiare il modo con cui operano e prendono decisioni: occorre essere più rapidi e tempestivi. In una parola occorre essere “agili”.
L’Agile segna il passaggio dal lavorare su tanti grandi progetti che richiedono lunghe pianificazioni, alla capacità di cambiare rapidamente obiettivi, adattandosi ai mutamenti di mercato.
È ispirato al modus operandi di player digitali: si lavora tramite unità organizzative minime (le squad o squadre), che sono in grado di seguire i processi end-to-end e rilasciare aggiornamenti sui prodotti con una frequenza paragonabile a ciò che avviene con le APP (circa ogni 2 settimane).
ING è la prima banca ad avere adottato “l’Agile Way of Working” nel 2015 in Olanda, implementandola in tutto il Gruppo e coinvolgendo anche l’Italia nell’aprile 2019, con impatto su un terzo dell’organizzazione.
Squad, tribe, epiche, sprint, minimum viable product, stand-up meeting: sono solo alcuni dei nuovi vocaboli che descrivono il nuovo modo di lavorare delle organizzazioni in “agile”, che ha i suoi simboli e i suoi riti, necessari per guidare una trasformazione non solo mentale, ma anche culturale. Cambiano le strutture organizzative e si passa da ampi dipartimenti a unità organizzative minime, inter-funzionali e responsabilizzate end-to-end.
Dimentichiamoci i tradizionali spazi di lavoro, come sale con grandi tavoli centrali e sedie. Tutto ciò lascia spazio ad ambienti destrutturati con pouf e pareti ricoperte di post-it per visualizzare il progetto tout-court, stimolando così un approccio più creativo.