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Powell apre a un rallentamento dei rialzi e mette le ali alle Borse

Novembre brillante per l’azionario: a sostenere le quotazioni, i primi segnali positivi sul fronte dell’inflazione e la speranza di misure anti-Covid più blande in Cina.

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Novembre è stato un altro mese particolarmente positivo per le Borse, sostenute dai primi segnali di miglioramento sul fronte dell’inflazione sia in Europa sia negli Stati Uniti (e dunque dalle aspettative di politiche meno restrittive da parte delle banche centrali) e dalle speranze in un allentamento delle restrizioni anti-Covid in Cina, nuovamente annunciato dal governo dopo giorni di gravi proteste contro la reintroduzione dei lockdown.

Nel complesso, il mese si è chiuso con un bilancio positivo del 9% circa in Europa che, unito allo scatto di ottobre, fa superare la doppia cifra al rimbalzo.

Fed pronta a rallentare?

Dopo il quarto aumento di fila dei tassi di interesse da 75 punti base annunciato dalla Fed all’inizio del mese – che ha portato il costo del denaro nell’intervallo tra il 3,75% e il 4% – si inizia a parlare di un possibile rallentamento nel ritmo dei rialzi. Un’apertura in questo senso è arrivata sul finire del mese proprio da Jerome Powell, presidente della Fed, secondo cui sono stati fatti molti progressi contro l’inflazione, tanto che il momento per moderare la velocità dei rialzi dei tassi potrebbe essere già in dicembre. Le aspettative dei mercati si stanno dunque tarando su un incremento di “soli” 50 punti base questo mese.

Il banchiere centrale ha comunque avvertito che c’è ancora molto da fare perché l’inflazione è ancora troppo alta. Ma il suo tono possibilista è bastato a spingere in alto Wall Street, che ha chiuso l’ultima seduta del mese con il Dow Jones a +2,17%, l’S&P 500 a +3,09% e il Nasdaq a +4,41%. L’indice Dow Jones in particolare è entrato in territorio di “bull market” con la performance del 30 novembre, avendo recuperato oltre il 20% dai minimi di periodo toccati a fine settembre.

A proposito di inflazione

Gli ultimi dati disponibili per il mercato statunitense ci dicono che a ottobre l’inflazione si è attestata al 7,75% su base annua, sotto l’8% per la prima volta dopo il picco di giugno, al 9,1%. Una notizia che ha galvanizzato i mercati azionari, con l’indice S&P 500 che ha guadagnato oltre il 10% dopo la pubblicazione dei dati.

La prospettiva di una Fed meno “falco” ha anche contribuito a indebolire il biglietto verde, spingendo l’euro ad archiviare il mese migliore dal 2010 nei confronti del dollaro. La valuta comunitaria, che aveva iniziato novembre a quota 0,988 dollari, è infatti arrivata al 30 novembre a 1,04 dollari.

Il punto di vista della BCE

La Banca Centrale Europea al momento ha confermato il suo percorso, anche se per il vicepresidente Luis de Guindos il picco dei prezzi è ormai vicino. Secondo le più recenti stime Eurostat, a novembre l’inflazione è scesa al 10% dal 10,6% di ottobre nella zona euro, anche se la situazione varia molto da Paese a Paese, con la zona baltica che continua a registrare aumenti superiori al 20% a causa della forte dipendenza energetica dalla Russia. Anche in Italia non si è ancora visto un rallentamento significativo: il mese scorso l’indice dei prezzi al consumo ha segnato +11,8%, in linea con il dato di ottobre (11,9%), che era il più alto dal 1984.

Banca del Giappone controcorrente

Anche in Giappone l’inflazione continua a crescere, anche se siamo su livelli ben diversi: +3,6% a novembre, sopra l’obiettivo del 2% per il sesto mese consecutivo. Non è comunque previsto – almeno non per ora – un cambio di rotta da parte della Banca del Giappone, che mantiene una linea accomodante.

COP27, tante ombre e qualche luce

Si è tenuta a Sharm El Sheik, in Egitto, la 27esima Conferenza delle Parti sul Clima. Il risultato? Per usare le parole della presidente della Commissione UE Ursula con der Leyen, “abbiamo trattato alcuni sintomi, ma non abbiamo curato il paziente per la sua febbre”.

Tra i successi del meeting va citata la costituzione di un fondo mondiale, denominato “Loss and Damage”, per risarcire i Paesi più esposti al cambiamento climatico e ai suoi danni ambientali., anche se ci sono ancora numerosi dettagli operativi da definire.

Valute virtuali sotto pressione

La piattaforma di criptovalute FTX ha clamorosamente dichiarato fallimento: un crack che avrebbe coinvolto circa un milione di investitori (fra istituzionali e retail) per una perdita potenziale stimata in 30 miliardi di dollari. Un terremoto in grado di scuotere tutto il settore delle cripto: nelle settimane successive all’annuncio, Bitcoin, Ether e Dogecoin hanno tutte registrato pesanti cali in Borsa.

Previsioni per il 2023

Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che il 22 novembre ha pubblicato il suo nuovo Economic Outlook, nel 2023 la crescita globale sarà trainata dalle maggiori economie emergenti asiatiche, che l’anno prossimo dovrebbero rappresentare quasi i tre quarti della crescita del PIL mondiale, tenuto anche conto del fatto che per Stati Uniti ed Europa è invece prevista una forte decelerazione.

Quanto all’inflazione, nell’area OCSE quest’anno supererà il 9%, per poi gradualmente scendere al 6,6% nel 2023 e al 5,1% nel 2024.

Midterm senza “onda rossa”

L’8 novembre negli Stati Uniti si sono svolte le elezioni di metà mandato, note anche come midterm. Se al Senato ad aggiudicarsi la vittoria sono stati i Democratici, i Repubblicani hanno riconquistato la Camera dopo quattro anni, pur con una maggioranza ridotta. L’“onda rossa” – ossia il pieno di voi per i Repubblicani, da molti atteso – non c’è stata.

Via libera alla Legge di Bilancio

Tornando in Italia, la Ragioneria dello Stato ha bollinato il disegno di legge di Bilancio, composto da 174 articoli, che inizia ora il suo percorso alla Camera.

BTp delle meraviglie

Nuova emissione per il BTp Italia, arrivato alla 18esima edizione, che ha chiuso con una raccolta vicina ai 12 miliardi di euro. È il sesto miglior risultato di sempre per l’emissione, quest’anno particolarmente ghiotta per famiglie e cassettisti, affamati di strumenti a rischio contenuto con cui proteggere i propri risparmi dai morsi dell’inflazione.

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