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Meteo Mercati: Banche centrali protagoniste

Settembre è stato un mese particolarmente denso di eventi economici. Ecco quello che è successo

 

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La crisi di Evergrande in Cina, le mosse delle Banche centrali e la Nota di aggiornamento al Def: il mese di settembre è stato ricco di notizie per i mercati. Senza dubbio, protagoniste sono state, ancora una volta, la Federal Reserve e la Banca centrale europea, alle prese con un’inflazione che non ha ancora abbassato la testa.

 

Mercati azionari: il bilancio da inizio anno resta positivo

 

Il mese di settembre si chiude in calo per i mercati azionari mondiali, ma il bilancio da inizio anno rimane positivo. E il Ftse Mib, che guadagna il 18,8% da gennaio a oggi (dati al 29 settembre 2023), è tra gli indici che hanno segnato la migliore performance year to date, dietro Nasdaq 100, con +34,4% e Nikkei con +22,06%.

 

Bce alza i tassi, ma annuncia una pausa imminente

 

La Banca centrale europea ha alzato i tre tassi di riferimento di 25 punti base, portando al 4% il tasso sui depositi, al 4,5% quello principale e al 4,75% quello marginale. Si tratta del decimo rialzo consecutivo che porta il livello dei tassi ai massimi dall’introduzione dell’euro. Una mossa volta a contrastare un’inflazione che, seppure in calo, continua a correre. A causa dell’aumento dell’energia, la Bce ha ritoccato al rialzo le sue stime sull’inflazione europea per il triennio 2023-2025. Quest’anno, l’indice dei prezzi al consumo dovrebbe attestarsi al 5,6% invece che al 5,4%, mentre l’anno prossimo al 3,2% invece che al 3%. È stata invece limata al ribasso l’inflazione prevista per il 2025: dal 2,2% al 2,1%.

 

Nella riunione del 14 settembre, oltre ad aumentare i tassi, il Consiglio direttivo ha preso un’altra importante decisione: se i progressi ottenuti nella lotta contro l’inflazione saranno confermati dai dati dei prossimi mesi, non ci saranno altri rialzi. Insomma, i tassi resteranno ai livelli attuali per un periodo sufficientemente lungo. Sul fronte della crescita, infine, la Bce ha infatti rivisto le stime per i prossimi anni: l’Eurozona è prevista crescere dello 0,7% quest’anno e dell’1% il prossimo, meno dello 0,9% e dell’1,5% ipotizzati in precedenza.

 

La Fed non tocca i tassi

 

Durante la riunione del 20-21 settembre, la Fed ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse, con quello principale fissato in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%. Una pausa ampiamente attesa, che per questo non ha scaldato i mercati. Gli analisti prevedevano infatti una pausa da parte del governatore Jerome Powell, ma sono rimasti sorpresi dalle stime sull’andamento dei tassi nel 2024, quando si prevedono minori tagli del costo del denaro rispetto alle attese. Alla fine del prossimo anno i tassi dovrebbero attestarsi al 5,1%, oltre il 4,6% stimato a giugno. Nel 2025 e nel 2026 si prevede poi un calo al 3,9% e al 2,6%, rispettivamente.

 

Crescita più forte del previsto

 

Nel suo comunicato finale, la Fed sottolinea che la crescita degli Stati Uniti rimane “solida”, al punto da rivedere in meglio le stime per il Pil del 2023 dall’1% previsto a giugno al 2,1%. Per quanto riguarda l’inflazione, l’obiettivo del 2% è ancora lontano, mentre ad agosto l’indice dei prezzi al consumo ha accelerato di nuovo, attestandosi al 3,7% su base annua, in aumento rispetto al 3,2% di luglio e più del 3,6% previsto.

 

Anche la Bank of England tira il freno

 

La Banca d’Inghilterra ha deciso di seguire l’esempio della Fed invece di seguire le orme della Bce: il 21 settembre ha infatti annunciato che i tassi di interesse resteranno invariati al 5,25%. Si tratta della prima pausa dal novembre 2021, dopo quattordici rialzi consecutivi scattati a dicembre 2021, quando i tassi erano allo 0,1%. La decisione è stata presa dopo i dati inaspettatamente positivi sull’inflazione, che è scesa al 6,7% in agosto dal 6,8% di luglio. Un calo imprevisto che porta la crescita dei prezzi al livello più basso da 18 mesi a questa parte. Nonostante i segnali positivi, l’inflazione britannica rimane comunque oltre tre volte l’obiettivo del 2% previsto perseguito dalla Banca centrale.

 

Il governo italiano ha approvato la Nadef

 

Il 27 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef), che traccia il quadro dei conti pubblici per il prossimo triennio. Grazie a uno scostamento del deficit di sette decimali, la manovra avrà a disposizione 14 miliardi di euro per finanziare soprattutto il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, che taglierebbe l’aliquota dal 25 al 23% per i redditi da 15mila a 28mila euro annui. Per il 2023, il deficit si dovrebbe attestare al 5,3%, soprattutto per la spinta del Superbonus, che costerà circa un punto di Pil (oltre 20 miliardi) in più di quanto previsto ad aprile. L’anno prossimo il disavanzo viene alzato dal 3,7% al 4,3% del Pil. Per quanto riguarda il debito, le stime della Nadef lo prevedono in leggera flessione dal 141,7% del 2022 al 140,2% di quest’anno per poi toccare il 139,6% nel 2026. Sul fronte della crescita, quest’anno il Pil dovrebbe aumentare dello 0,8%, mentre nel 2024 dell’1,2%.

 

La crisi di Evergrande

 

L’ultima settimana di settembre è stata nerissima per Evergrande, il colosso cinese del real estate oberato da 300 miliardi di dollari di debiti. Lunedì 25 settembre il gruppo ha perso in Borsa a Honk Kong il 22%. Dopo aver mancato i pagamenti su obbligazioni onshore da 4 miliardi di Yuan (550 milioni di dollari), Evergrande ha annunciato di non essere in grado di aumentare ulteriormente il debito a causa di un’indagine in corso su una delle sue affiliate, Hengda, un fatto che ostacola la presentazione al mercato del piano di ristrutturazione del debito. Martedì 26 settembre, sono stati arrestati l’ex ceo e l’ex direttore finanziario della società.

 

Evita il fai da te negli investimenti

 

Bene, ecco quello che è successo a settembre. Come avrai notato, le notizie sono tantissime e anche molto importanti, soprattutto per chi vuole investire. Sappiamo che non è facile orientarsi in questo particolare momento storico. Per questo, come ti ricordiamo sempre, non conviene fare tutto di testa propria. Il nostro consiglio, se vuoi investire i tuoi risparmi e cercare delle opportunità, è sempre quello di affidarti dal tuo Financial Coach. I consulenti finanziari sono infatti professionisti che possono aiutarti a costruire un portafoglio ben diversificato e resiliente.

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