Come investire con i tassi in discesa?
L’abbassamento dei tassi potrebbe creare meno opportunità di crescita dei risparmi rispetto all’investimento in un portafoglio diversificato. Cos’è meglio fare in questa fase e perché.
Nel giugno del 2024, la Banca Centrale Europea ha inaugurato una nuova fase di politica monetaria. Dopo dieci rialzi consecutivi, avvenuti tra il 2022 e il 2023, Francoforte ha infatti annunciando un primo taglio dei tassi di interesse da 25 punti base, a cui ne sono seguiti altri tre nel corso dell’anno (l’ultimo a dicembre).
Il motivo? L’inflazione – che nel 2022 e nel 2023 aveva raggiunto picchi allarmanti – si è riposizionata su livelli più accettabili, avvicinandosi alla soglia “ideale” del 2% indicata dalla banca centrale. È vero che negli ultimi due mesi dell’anno i prezzi sono tornati a salire leggermente, ma la traiettoria discendente sembra ormai consolidata e, al netto di qualche battuta d’arresto, anche i tassi di interesse paiono destinati, nel medio periodo, a scendere. Un discorso molto simile, anche se il ritmo degli interventi potrebbe differire leggermente, vale per gli Stati Uniti d’America.
Cosa significa tutto questo per i tuoi risparmi?
Dire che i tassi scendono equivale a dire che il denaro “costa meno”. E questo, come tutto, ha i suoi pro e i suoi contro. Dal punto di vista del risparmiatore, con i tassi in calo scendono gli interessi sui mutui e sui prestiti, il che è indubbiamente una buona notizia. Allo stesso tempo, inevitabilmente, l’abbassamento dei tassi comporta anche il calo dei rendimenti dei conti deposito e dei conti di risparmio.
Insomma: da un lato l’inflazione in discesa fa tirare un sospiro di sollievo a chi ama tenere i risparmi in liquidità, perché si allenta la sua morsa erosiva sul potere d’acquisto. Ma dall’altro lato, il calo dei tassi rende meno attraenti le remunerazioni offerte da conti correnti e vincoli.
Cosa puoi fare in un contesto come questo?
Una possibilità per impiegare i tuoi risparmi in modo più remunerativo può essere rappresentata in questa fase dall’investimento sui mercati finanziari.
In linea teorica, una discesa dei tassi implica:
- un calo dei prezzi e dei rendimenti delle obbligazioni di nuova emissione (mentre aumentano i prezzi dei titoli già in circolazione, che offrono ritorni più interessanti);
- una riduzione del costo del capitale per le imprese, il che agevola gli investimenti e genera un effetto positivo sulla redditività futura e sulle quotazioni dei titoli azionari emessi dalle imprese in questione (tenendo comunque conto del fatto che qui le variabili in gioco sono anche altre).
Per chi investe, la prima regola da tenere a mente resta sempre quella della diversificazione del rischio – a livello geografico, settoriale, di asset class: mai puntare tutto su un unico “cavallo”. Proprio in quest’ottica, una soluzione interessante è rappresentata dai fondi comuni di investimento, strumenti che investono in un paniere di attività diverse – azioni, titoli di Stato, obbligazioni, eccetera – e quindi, per loro stessa natura, già al loro interno molto diversificati (vedi l'articolo Fondi comuni di investimento: cosa sono e come funzionano?).
Dai Megatrend all’ESG, senza mai dimenticare la diversificazione
Potresti per esempio optare per un fondo che investe sulla base dei Megatrend, vale a dire le tendenze di lungo periodo che già oggi stanno trasformando il mondo – pensa, per esempio, all’Intelligenza Artificiale, alla demografia, all’evoluzione delle infrastrutture. O prediligere titoli di società che si stanno impegnando seriamente sul fronte della sostenibilità, prestando particolare attenzione ai fattori definiti “ESG” (ambientali, sociali e di buona governance aziendale).
Al netto di questi pochi esempi, che vogliono solamente dare un’idea del tema più generale, le soluzioni possibili nel panorama degli investimenti finanziari sono veramente numerose. Per trovare quella che più si adatta alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi finanziari e di vita, la cosa migliore da fare è – come sempre – rivolgerti al tuo Financial Coach.