Fondi comuni di investimento: cosa sono e come funzionano?
Sono tra gli strumenti d’investimento più diffusi, per questo è importante conoscerli. Ecco una breve guida.
Aperti, chiusi, obbligazionari, azionari, bilanciati: i fondi di investimento sono tantissimi e sono anche molto diversi tra loro. Alcuni li paragonano a un salvadanaio, ma con un linguaggio più tecnico si possono definire come strumenti di investimento, istituiti e gestiti dalle società di gestione del risparmio (SGR). Queste raccolgono le somme da più risparmiatori e le investono, riunendole in un unico patrimonio, in attività finanziarie come azioni, obbligazioni e titoli di Stato.
I fondi comuni sono divisi in quote, tutte uguali tra loro, che vengono sottoscritte dai risparmiatori e che conferiscono gli stessi diritti.
Fondi aperti, chiusi, “armonizzati”
Come detto, esistono diversi tipi di fondi comuni, ma la distinzione fondamentale è tra fondi aperti e fondi chiusi. Vediamo un po’ qual è la differenza.
- Fondi aperti
Consentono di sottoscrivere quote e chiederne il rimborso in qualsiasi momento. Di solito, questi strumenti investono in attività finanziarie quotate.
- Fondi chiusi
Meno diffusi di quelli aperti, permettono di sottoscrivere le quote solo durante il periodo di offerta, quello che si svolge prima che il fondo inizi a operare. Il rimborso avviene soltanto quando il fondo, a una scadenza prestabilita, cessa la sua attività. Questi strumenti investono in attività poco liquide e di lunga durata, come immobili, crediti e società non quotate.
- Fondi aperti “armonizzati”
Fra i fondi aperti, rivestono una particolare importanza per la loro diffusione i fondi “armonizzati”. Costituiti nei Paesi dell’Unione Europea, sono fondi di diritto estero che investono prevalentemente in titoli quotati (azioni e obbligazioni). Si chiamano “armonizzati” perché seguono regole e criteri comuni a livello europeo, per tutelare gli interessi dei risparmiatori.
Azionari, obbligazionari e bilanciati
Le differenze, però, non finiscono qui. I fondi si distinguono anche in base alle loro politiche d’investimento. I fondi azionari investono prevalentemente in azioni, mentre i fondi obbligazionari investono soprattutto in titoli di Stato e obbligazioni. Poi ci sono i bilanciati che, come capirai dal nome, investono un po’ in azioni e un po’ in obbligazioni. Infine, i fondi monetari. E anche in questo caso vale la locuzione latina “nomen omen”: questi fondi, infatti, investono in strumenti del mercato monetario a breve termine (non superiore ai sei mesi).
Quali sono i vantaggi dei fondi comuni?
Se i fondi comuni sono così diffusi ci sarà un motivo. Ebbene, la ragione è che presentano molti vantaggi. Innanzitutto, la gestione del patrimonio è affidata a professionisti. A ciò va aggiunto il fatto che permettono una notevole diversificazione degli investimenti. Inoltre il fondo, ai sensi della legge, è un patrimonio separato da quello della società di gestione: questo mette al riparo gli investitori dai creditori della SGR, che non possono aggredire il fondo per ottenere quanto spetta loro. Va comunque detto che i fondi sono soggetti a molti controlli, sia pubblici (Consob e Banca d’Italia) sia privati (controlli interni e della banca depositaria).
Naturalmente, fra i vantaggi non c'è la garanzia di un rendimento o della restituzione integrale del capitale: il valore delle attività che compongono i fondi, infatti, varia a seconda dell’andamento del mercato. Ma proprio l’investimento in un paniere di titoli diversi generalmente fa sì che i rischi siano ben distribuiti – così come l’esposizione alla volatilità dei mercati – a tutto vantaggio dell’investitore.
Come scegliere il fondo che fa al caso tuo
Se vuoi investire tramite un fondo, è importante che tu legga attentamente il KID, un documento che chi ti propone l’investimento deve obbligatoriamente consegnarti. Inoltre, devi prestare particolare attenzione alla finalità e alla politica d’investimento: guarda bene le principali categorie di attività in cui il fondo investe (anche l’area geografica o il settore sono importanti parametri da considerare).
Occhio poi al profilo di rischio-rendimento: ciascun fondo è classificato con un indicatore sintetico di rischio che va da 1 (minimo rischio) a 7 (massimo). Tieni comunque presente che se punti a un maggior rendimento potenziale è normale che il rischio che ti assumi acquistando le quote del fondo sia per lo meno intermedio. Conoscere i costi è anche molto importante perché, se sono elevati, possono erodere in modo significativo il rendimento che ottieni dall’investimento.
Orientarsi con l’aiuto del Financial Coach
Ora che hai preso visione delle principali caratteristiche dei fondi comuni, sei in grado di fare scelte più oculate. Ma, come ti diciamo sempre, quando si tratta di investire i risparmi è sempre meglio evitare di fare da sé: puoi infatti sempre rivolgerti al tuo Financial Coach, che ti saprà orientare verso le soluzioni più adatte alla tua specifica situazione.