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Cina: le prospettive economiche e le sfide del 2024

Nelle recenti plenarie dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il governo cinese si è posto un obiettivo di crescita del +5% circa nel 2024, in un quadro ricco di sfide.

Certo, le sfide non sono magicamente sparite, a cominciare da quelle che riguardano il settore immobiliare. Ma all’orizzonte si profilano anche interessanti opportunità, legate allo sviluppo tecnologico e all’innovazione. Le riunioni plenarie dell'Assemblea Nazionale del Popolo che si sono svolte in Cina all’inizio di marzo hanno come sempre offerto una visione a tutto tondo sulle sfide economiche che il Paese deve affrontare nel corso del 2024 e sulle conseguenti strategie governative.

Nonostante i segnali di ripresa evidenziati nel quarto trimestre del 2023, con una crescita del Prodotto Interno Lordo del +5,2% e un aumento delle vendite al dettaglio del +7,4% a dicembre, il cammino verso il raggiungimento degli obiettivi di crescita non è del tutto privo di ostacoli. Vediamo perché.

Obiettivi di crescita e politica economica

Nelle recenti – e molto attese – plenarie dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il governo cinese si è posto per il 2024 un obiettivo di crescita intorno al +5%. Un traguardo non scontatissimo da raggiungere, alla luce dei nodi che restano ancora da sciogliere. A cominciare dal settore immobiliare: su questo fronte, il governo ha espresso l’intenzione di affrontare sia i sintomi che le cause profonde dei rischi legati al comparto, per stabilizzare il mercato e mitigare gli impatti negativi sulle finanze pubbliche locali.

A proposito di finanze pubbliche: il governo centrale prevede di aumentare il suo indebitamento per fornire supporto alle amministrazioni locali, le quali hanno subito una serie di pressioni finanziarie proprio a causa della correzione del mercato immobiliare. L’incremento dei trasferimenti di fondi e le emissioni obbligazionarie a livello centrale sono parte delle misure pianificate per alleviare tali pressioni.

L’ambizione di ripristinare la fiducia

Ripristinare la fiducia resta l’imperativo principale, e le misure di stabilizzazione del mercato rimangono un obiettivo importante: a febbraio la People’s Bank of China (PBoC), la banca centrale cinese, ha mantenuto invariato il loan prime rate (LPR) di riferimento a un anno, come previsto, ma ha sorpreso i mercati con un taglio di 25 punti base al tasso di riferimento del prestito a cinque anni, che è un po’ la bussola per i mutui, in quello che può essere letto come un tentativo di agevolare la ripresa del mercato immobiliare.

Investimenti in tecnologia e sicurezza nazionale

Parallelamente alla politica economica, la Cina sta concentrando sforzi significativi sull’autosufficienza in ambito scientifico e tecnologico, e di riflesso su un potenziamento dell’industria che si accompagni però a una riduzione dell’intensità energetica. Ogni aspetto, a ben guardare, è strettamente legato alla sicurezza nazionale. Progetti come “Data Element X” e “AI Plus” mirano a sfruttare appieno il potenziale dei dati e dell’Intelligenza Artificiale per migliorare, appunto, l’efficienza industriale.

Turismo interno e ripresa economica

Intanto il Capodanno lunare ha fatto da volano a dati incoraggianti nell’ambito dei viaggi e del turismo: quest’ultimo ha registrato una ripresa e superato i livelli pre-pandemia, con viaggi e spese nazionali nel periodo festivo aumentati rispettivamente del +19% e del +8% rispetto al 2019. Cresciuti anche i viaggi in treno, del +36% sempre nel confronto con il 2019. Luci e ombre, anche in questo caso: i dati hanno mostrato che, nonostante il forte aumento del volume, la spesa per i viaggi è calata, fondamentalmente perché i viaggiatori hanno stretto i cordoni della borsa.

La Cina nell’anno più elettorale di sempre

Altri fattori che il governo cinese, così come gli investitori, dovranno continuare a monitorare saranno la geopolitica e gli incroci di alleanze/rivalità a livello internazionale.

Nell’anno più elettorale di sempre, dopo il voto di gennaio a Taiwan, Pechino certamente seguirà gli sviluppi in vista delle presidenziali di novembre negli Stati Uniti d’America, che potrebbero riportare al centro della scena – e alla Casa Bianca – l’ex presidente Donald Trump. Il che non mancherebbe di avere un riflesso sulle relazioni tra Cina e Stati Uniti, dopo i faticosi tentativi di distensione ai quali abbiamo assistito negli ultimi mesi.

Valutare le opportunità con una consulenza professionale

Alla luce di tutto ciò, e con il fermento comunque in essere, investire in Cina può offrire qualche opportunità, specialmente considerando la crescente apertura agli investitori stranieri di cui il mercato cinese si è reso protagonista nel corso degli ultimi anni. Per chi cerca uno sbocco per i suoi risparmi, in un’ottica come sempre di adeguata diversificazione anche geografica, il confronto con la consulenza professionale può offrire più di uno spunto.

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