Risparmio delle famiglie: cosa dice l’ultimo rapporto Bankitalia?
In aumento gli investimenti in titoli di Stato e obbligazioni bancarie, cresce l’interesse per la sostenibilità.
Come stanno le famiglie italiane? Tutto sommato bene. Nonostante l’inflazione e il rallentamento dell’economia, nel suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria Bankitalia ci dice che “il deterioramento del quadro congiunturale incide in misura moderata sui rischi connessi con la situazione finanziaria delle famiglie italiane, che rimangono circoscritti”.
Certo, l’inflazione ha eroso reddito e ricchezza. Ma il debito delle famiglie è basso in confronto a quello dei nuclei degli altri Paesi europei, mentre, con l’obiettivo di proteggere il potere d’acquisto, la liquidità si sta spostando verso attività più remunerative.
Risparmio: il quadro generale
Se parliamo di risparmio, non si può che cominciare dall’inflazione. La corsa dei prezzi, infatti, ha ridotto il reddito disponibile delle famiglie. Nell’ultimo trimestre del 2022, ricorda Bankitalia, la propensione al risparmio è calata al 5,3% del reddito disponibile, un livello inferiore a quello precedente alla pandemia. Anche la ricchezza finanziaria ha subito una sforbiciata, in termini reali: nel secondo semestre dell’anno scorso si è infatti ridotta del 5,6%.
Rimane invece elevata la liquidità, anche se i depositi, tra luglio e dicembre 2022, sono calati di circa 8 miliardi di euro. Per salvaguardare il potere d’acquisto, infatti, le famiglie si sono orientate verso attività che consentono ritorni più elevati. Sono aumentati così gli investimenti in titoli di Stato (circa 37 miliardi di euro nel periodo) e obbligazioni bancarie (6 miliardi). In totale, le famiglie italiane detengono obbligazioni bancarie per poco più di 49 miliardi di euro.
Fondi: come investono le famiglie?
Un capitolo del Rapporto della Banca d’Italia è dedicato all’industria del risparmio gestito, in particolare ai fondi comuni aperti. Mentre nel quarto trimestre del 2022 la raccolta dei fondi italiani è risultata positiva (1,7 miliardi), nei primi tre mesi dell’anno in corso ha virato in negativo per 1,5 miliardi di euro. Tuttavia, nel complesso del periodo la raccolta è stata positiva per 200 milioni di euro, appunto, anche grazie agli afflussi verso i fondi azionari e obbligazionari (rispettivamente, 6,8 e 2 miliardi).
Spiccano poi i fondi che seguono criteri di sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governo societario (Environmental, Social, Governance, o ESG), che nel quarto trimestre 2022 hanno messo a segno una raccolta netta positiva per 5,2 miliardi.
Nel corso del 2022 i fondi italiani hanno rivisto al ribasso la durata finanziaria media del portafoglio obbligazionario, scesa da 5,8 a 4,7 anni, un dato più basso della media dei fondi europei (6,4 anni). Il che significa che l’esposizione al rischio di tasso di interesse è più contenuta.
Il debito delle famiglie italiane
In rapporto al reddito disponibile, il debito delle famiglie è passato dal 64,4% dell’ultimo trimestre 2021 al 62,5% di fine 2022. Le famiglie italiane sono inoltre tra le meno indebitate d’Europa: sul terzo trimestre 2022 (ultimo dato disponibile), il debito risulta inferiore di oltre il 30% rispetto alla media dell’Eurozona.
Nel complesso, nonostante l’aumento dei tassi d’interesse, non si registra un peggioramento dei rischi di default. Addirittura, secondo la Consumer Expectations Survey (CES) della Banca Centrale Europea, la percentuale di famiglie che prevedono difficoltà nel rimborso dei mutui o di altri prestiti è calata nell’ultimo trimestre del 2022 e risulta in linea con i valori del 2021.
Stando alle proiezioni di Bankitalia nel corso di quest’anno la quota di famiglie “vulnerabili” salirà al 2,5%, mentre la fetta di debito da queste detenute aumenterà di 2 punti, raggiungendo il 9,6%.
Investire nell’attuale contesto
Il Rapporto della Banca d’Italia ci aiuta a fare una sintesi del contesto nel quale ci muoviamo. Ma per avere un po’ di prospettiva su come posizionarti in vista dei prossimi mesi il punto di riferimento resta il tuo consulente finanziario. Tenendo sempre a mente il fatto che ogni fase offre la sua dose di interessanti opportunità.