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Pensiero magico? Per gli investimenti, meglio di no!

Il pensiero magico è un processo mentale antico come l’uomo che spinge a rintracciare nessi di causalità nelle coincidenze. Ma che effetto può avere sulla gestione dei nostri investimenti? E come evitarne le ripercussioni?

C’è della magia, in questo pensiero. Il pensiero magico non è una novità. Anzi. È antico almeno quanto noi Sapiens. Cosa lo rende “magico”? Semplice: il modo in cui ci induce a credere che, se stringiamo forte una qualche nostra convinzione, riusciremo a influenzare l’evoluzione degli eventi intorno a noi e nella nostra vita: una relazione, un esame all’università, l’acquisto di una casa, un nuovo lavoro. E, perché no, anche un certo investimento finanziario.

Hai anche tu una camicia hawaiana portafortuna?

Può piacere o non piacere, ma su un fatto dobbiamo sicuramente concordare: Stephen King è uno scrittore di successo. Un suo racconto, intitolato “1408”, parla di una camera d’albergo stregata: il protagonista vuole passarci la notte per scoprire se davvero è infestata oppure – come crede – se questa è solo una leggenda metropolitana; il direttore d’albergo prova a dissuaderlo in tutti i modi. Il protagonista lo zittisce: non ho niente da temere, indosso la mia camicia hawaiana portafortuna.

Ecco, questo è un esempio di pensiero magico.

Riportando tutto su un piano di realtà, dobbiamo ammettere che nella vita di tutti i giorni le cose non vanno in modo troppo diverso. Tipicamente, il pensiero magico ci spinge a rintracciare nessi di causalità nelle coincidenze. Sono in coda al semaforo, suono il clacson, subito il semaforo torna verde: tre circostanze del tutto casuali e randomiche ma, in scia al pensiero magico, per un attimo potrò pensare che, quando mi trovo in coda al semaforo, posso far scattare il verde senza attendere oltre semplicemente dando un colpetto di clacson.

Investire a sensazione? Non è mai una buona idea

“Ho comprato quel titolo, tutto mi dice che salirà ancora”: e avanti così, tra gesti scaramantici e sensazioni. Ma ti ricordi la Enron e la WorldCom? Cos’hanno avuto in comune? Sensazioni, appunto. Azioni un tempo “caldissime”, volate alle stelle e poi, come nel famoso mito greco, precipitate a terra. Gli investitori hanno imparato qualcosa da quella lezione? Non molto.

Lasciarci influenzare dalle sensazioni quando investiamo è un errore che abbiamo fatto in passato e che facciamo ancora oggi. E la ragione sta nella natura umana: tendiamo a seguire l’onda, senza interrogarci sui fondamentali di questo o quel titolo, temendo di perdere il momento e l’occasione (vedi l'articolo FOMO: cos’è ? Un esempio dai mercati). Solo che, affrontato con questo spirito, l’investimento somiglia più al gioco d’azzardo.

Il pensiero magico espone poi alla cosiddetta “trappola del valore”: se compri un titolo e nelle settimane successive lo vedi salire, ti convincerai di avere il “tocco magico”. Il punto è che per valutare la bontà di un investimento non basta un mese, e nemmeno tre o sei: un serio bilancio si può fare solo a distanza di anni.

Le 5 regole per tenere a bada il pensiero magico

Per contenere l’entusiasmo di questo nostro connaturato meccanismo mentale, puoi partire da queste cinque indicazioni.

  • Non c’è alcuna correlazione “magica” tra ciò che fai o pensi e l’esito di una certa circostanza. Studiare a fondo prima di un esame ti aiuterà a superarlo; indossare una certa maglietta o ripetere per cinque volte “trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando”, no. Lo stesso vale per qualunque tua decisione finanziaria.
  • Non esiste ricompensa senza rischio. Come abbiamo ricordato di recente (vedi l'articolo "Ti insegno come diventare milionario": attenzione ai guru del web), c’è chi fa un sacco di soldi convincendo gli altri che diventare di botto ricchissimi senza fatica o quasi è possibile. Ma se qualcuno ti prospetta una ricetta troppo facile e troppo bella per essere vera, allora lo è. No pain, no gain: rischio e ricompensa sono legati a doppio filo.
  • Un’operazione fortunata non fa di te – né di nessun altro – un genio degli investimenti.
  • La scelta dei titoli nei quali investire si deve basare sui fondamentali: valore, qualità, prospettive di crescita. E ogni valutazione in tal senso va condotta tenendo sempre presente la tua propensione al rischio e con la consulenza di un esperto.
  • Non dimenticare quanto ha detto una volta Warren Buffett: il risparmio non è ciò che accantoniamo dopo aver speso, ma ciò che spendiamo dopo aver prima accantonato. Il futuro può essere ricco di sfide e imprevisti e prepararsi per tempo, con il supporto di un professionista come il Financial Coach di ING, è la miglior soluzione.

I risultati a breve termine saranno anche gratificanti, ma possono dipendere da un colpo di fortuna più che dalla bravura, e certamente non dipendono dalla tua camicia hawaiana. Negli investimenti funzionano decisamente meglio la pazienza, la diversificazione e una visione ampia, di lungo termine. Con la consulenza, appunto, degli esperti.

Investire con noi è semplice!

Scegli tu se parlare con un esperto o farti consigliare dal nostro innovativo servizio di consulenza finanziaria digitale MYMoneyCoach.

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