Italiani e contante, amore al capolinea?
I prelievi di contante sono scesi del 17,2% nel 2020, mentre i pagamenti cashless aumentano, nonostante il calo dei consumi
Gli italiani si stanno lentamente disinnamorando dei contanti. E il lockdown dovuto alla pandemia – con le persone chiuse in casa che si sono trovate più o meno costrette ad addentrarsi loro malgrado nel mondo dell’e-commerce – ha dato una notevole spinta verso la moneta digitale.
La conferma di una tendenza in atto ormai da tempo arriva dall’ultimo Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif, giunto alla 19esima edizione.
Calano i consumi, ma i pagamenti cashless aumentano
Stando allo studio, anche in un anno difficile come il 2020, con i consumi interni in netto calo per effetto dei riflessi della pandemia sulle tasche degli italiani, il numero dei pagamenti senza ricorso ai contanti è addirittura aumentato – dell’1,5% per l’esattezza – rispetto al 2019. E l’aumento, come accennato, è stato trainato proprio dalle transazioni online (non a caso Amazon ha portato a casa numeri da record l’anno scorso).
“A livello mondo, il 31% indica l’online quale primario canale di acquisto. L’Italia si posiziona appena sotto la media, con il 24%, al pari di Germania e Spagna, con una quota superiore alla Francia. Risulta inoltre sempre più accentuato, in Italia, il calo dei pagamenti degli acquisti e-commerce attraverso contrassegno/bonifico, a favore delle carte e pagamenti digitali”, si legge nel report.
Parallelamente, i prelievi di contante sono in calo: -17,2% per gli importi prelevati rispetto all’anno precedente. Naturalmente il cambiamento nelle abitudini degli italiani è stato in parte dettato dalla situazione contingente – anche il disamore per i contanti è in parte legato a una preoccupazione di contagiarsi toccandoli – ed è possibile che ci sia una piccola “regressione” con il ritorno alla normalità. Ma la strada è tracciata: le persone hanno scoperto la comodità degli acquisti online e stanno imparando lentamente a “fidarsi” nell’utilizzare carte di pagamento.
Un balzo in avanti nelle abitudini di pagamento
“Quest’anno, anche a causa della pandemia, abbiamo vissuto un salto tecnologico nelle abitudini di pagamento degli italiani”, commenta Rita Camporeale, responsabile Ufficio sistemi di pagamento dell’Abi. “Anche se nel confronto europeo il numero di operazioni pro-capite con strumenti alternativi al contante rimane più basso della media, in realtà abbiamo avuto un forte spostamento dall’utilizzo di contante all’utilizzo di strumenti come carte di pagamento o bonifici online. Una tendenza dovuta sì al periodo di chiusure delle attività, ma che permane anche dopo la fine della fase di chiusura”.
Ovviamente, continua, “la tendenza andrà osservata sul lungo periodo, ma possiamo dire che il futuro dei pagamenti sarà sempre più digitale, sempre più basato su tecnologie avanzate che consentono un’interazione veloce, ad esempio le carte contactless, e sempre più attraverso i nostri smartphone”.
Migliora il rapporto con le carte di pagamento
In particolare, rileva lo studio, nel 2020 si è confermato l’elevato utilizzo delle carte di debito, complice anche la “spintarella” arrivata dal programma “Cashback” varato dallo Stato. Nonostante il crollo dei consumi, infatti, il numero delle operazioni è salito lievemente sul 2019 (+1,1%), con un importo complessivo di 135 miliardi di euro spesi.
Sempre parlando di carte, il 2020 ha confermato l’ampio utilizzo delle prepagate già emerso negli anni precedenti, in particolare per gli acquisti online: +10% sul 2019. Salgono anche le operazioni effettuate con questo strumento, +19,5%, con un flusso transato di oltre 42 miliardi di euro (+16,7%), riporta lo studio. “Questo fa capire che c’è qualche timore sulla sicurezza nei pagamenti online, timore che in realtà, con le nuove tecnologie, a seguito della seconda direttiva europea sui pagamenti, si va sciogliendo”, rileva ancora Camporeale. In calo invece, in linea con l’andamento dei consumi, l’utilizzo delle carte di credito.
Un’altra tendenza interessante è la progressiva diminuzione del valore medio delle transazioni effettuate con carte di pagamento, che si attesta nel 2020 a 65 euro: negli ultimi 15 anni è stato rilevato un calo del 35% degli importi medi, si legge nell’Osservatorio Crif. Questo è sintomo di una maggiore disinvoltura – sia da parte dei consumatori sia da parte degli esercenti – nell’utilizzo delle carte, che vengono impiegate sempre di più anche per pagamenti di piccolo importo (il che fino a poco tempo fa era impensabile).
Alla scoperta del contactless
Per concludere, cresce anche la diffusione della funzione contactless, usata più di due volte al mese dal 70% dei possessori, con la media di utilizzo mensile pari a 3,7 volte. Il 50% dei titolari dichiara, inoltre, di aver fatto pagamenti contactless con la carta più spesso negli ultimi sei/nove mesi.
L’analisi delle dinamiche dei pagamenti da mobile (m-payments/smart payments) evidenzia infine che il 70% dei decisori li conosce, in decisa crescita rispetto allo scorso anno.