Sostenibilità Finanziaria

Trasparenza sull’integrazione dei rischi di sostenibilità, impatti negativi dei rischi di sostenibilità, preferenze di sostenibilità nella consulenza e politiche di remunerazione in relazione all’integrazione dei rischi di sostenibilità 

Il 25 settembre 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una nuova agenda per lo sviluppo sostenibile mondiale, “Trasforming Our World: the 2030 Agenda for Sustainable Development”, incentrata sul raggiungimento di obbiettivi economici, sociali e ambientali. Questi obiettivi mirano a rafforzare la risposta globale all’eliminazione della povertà, alla minaccia del cambiamento globale, ad un accesso all’acqua e alla salute globalmente equi, alla sicurezza alimentare, alla nutrizione, all’istruzione e al lavoro dignitoso in società pacifiche e inclusive. L’agenda comprende 17 obiettivi sostenibili (SDG) e 169 obiettivi correlati da raggiungere entro il 2030.

Un investimento sostenibile è un investimento in un’attività economica che contribuisce:

  • a un obiettivo ambientale, misurato, ad esempio, mediante indicatori chiave di efficienza delle risorse concernenti l’impiego di energia, l’impiego di energie rinnovabili, l’utilizzo di materie prime e di risorse idriche e l’uso del suolo, la produzione di rifiuti, le emissioni di gas a effetto serra nonché l’impatto sulla biodiversità e l’economia circolare
     
  • a un obiettivo sociale, in particolare un investimento che contribuisce alla lotta contro la disuguaglianza, o che promuove la coesione sociale, l’integrazione sociale e le relazioni industriali, o un investimento in capitale umano o in comunità economicamente o socialmente svantaggiate a condizione che tali investimenti non arrechino un danno significativo a nessuno di tali obiettivi
     
  • al rispetto di una buona governance da parte delle imprese, in particolare per quanto riguarda le strutture di gestione solide, le relazioni con il personale, la remunerazione del personale e il rispetto degli obblighi fiscali.

Le società che investono in modo sostenibile creano valore in virtù degli impatti positivi che hanno su clienti, dipendenti e ambiente. Ad esempio, una società che produce petrolio e gas da frantumazione ha un impatto sull’ambiente più distruttivo rispetto ad una che produce petrolio e gas tradizionale. Esempi di rischi ambientali e sociali associati alla produzione di olio da frantumazione sono lo stress idrico, il rischio di contaminazione del suolo, l’inquinamento, le emissioni di gas a effetto serra, la sicurezza e l’impatto sulla comunità. L’esplorazione del gas da frantumazione richiede un gran numero di pozzi con conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico, movimentazione di metano, molta rumorosità e contaminazione dell’acqua.

Il rischio di sostenibilità è un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance (i c.d. ESG) che, se si verifica, potrebbe provocare un significativo impatto negativo potenziale o effettivo sul valore dell’investimento. Tra gli eventi ESG troviamo il cambiamento climatico, la scarsità di risorse naturali, problemi negli ambienti di lavoro e questioni legate ai diritti degli azionisti. Gli eventi ESG possono verificarsi con ogni tipo di investimento. La dimensione dell’impatto dei rischi di sostenibilità è difficile da stimare. È chiaro che se i rischi di sostenibilità si concretizzassero si potrebbero avere effetti negativi sui prezzi delle azioni, delle obbligazioni societarie e dei titoli di stato o dei fondi di investimento oggetto dell’investimento. Ad esempio, le aziende attive nell’estrazione del carbone potrebbero essere impattate dall’aumento della tassazione sul carbone da parte dei governi per ridurre i gas serra. Questo potrebbe avere un impatto negativo sul valore di mercato di queste società.

Per questi motivi i rischi di sostenibilità sono da considerare come una variabile fondamentale degli investimenti e, al pari di altri rischi, parte integrante del servizio di consulenza in materia di investimenti che ING offre alla propria clientela.

Modalità di identificazione dei rischi di sostenibilità dei prodotti di investimento
In attesa della definizione di un quadro normativo puntuale nonché di una prassi di riferimento che consenta di mappare, classificare e prioritizzare i principali rischi di sostenibilità, ING ha avviato un processo di analisi approfondita degli emittenti dei prodotti di investimento con i quali ha in essere accordi di distribuzione, al fine di valutare gli effetti negativi sugli investimenti determinati dai rischi di sostenibilità. In particolare, nell’ambito delle decisioni di investimento adottate da ING, la considerazione dei rischi di sostenibilità viene condotta su tre livelli:

  1. tramite l’adozione di criteri di valutazione dei presidi di gestione del rischio (ai sensi del SFDR - Regolamento Europeo 2019/2088 relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari) adottati dagli emittenti degli OICR che ING distribuisce al fine di verificare se risultano in linea con gli standard definiti da ING.
  2. tramite l’adozione di criteri di esclusione degli investimenti che presentino un’esposizione in società che operano in settori controversi o che sono coinvolte in comportamenti controversi, conformemente alla politica di esclusione del Gruppo ING. In particolare, ING adotta, in fase di selezione degli investimenti per il servizio di consulenza in materia di investimenti, dei criteri di esclusione degli investimenti che sono considerati ad elevato rischio di sostenibilità in quanto appartenenti ai seguenti settori:
    • Armi controverse: esclusione delle società produttrici di bombe a grappolo, mine antiuomo e armi chimiche e biologiche;
       
    • Tabacco: esclusione delle società produttrici di tabacco o delle società per le quali la distribuzione del tabacco è un'attività centrale, con delle soglie di esclusione con riferimento alla produzione e alla distribuzione;
        
    • Carbone: esclusione delle società che operano nel settore del carbone, con delle soglie di esclusione con riferimento alla produzione e alla distribuzione.
       
  3. tramite l’applicazione di criteri di misurazione dei rischi di sostenibilità dei singoli investimenti attraverso l’utilizzo di un rating di sostenibilità assegnato da società esterne specializzate nell’analizzare, sotto il profilo della sostenibilità, prodotti e strumenti finanziari (infoprovider). Questi rating forniscono indicazioni immediate per comprendere in quale misura il valore economico di un investimento potrebbe essere a rischio a causa di questioni legate all’ambiente, alla sfera sociale o al governo dell’impresa.

Modalità di integrazione dei rischi di sostenibilità nella prestazione dei servizi di consulenza in materia di investimenti
ING offre il servizio di consulenza in materia di investimenti secondo un modello ad architettura aperta, costituito da strumenti di risparmio gestito (OICR) di soggetti terzi. In riferimento agli OICR, le decisioni di investimento vengono assunte dall’emittente dell’OICR stesso e non direttamente dai distributori. Pertanto, ING assicura l’integrazione e la gestione del rischio di sostenibilità, valutando, tra le altre cose, se i presidi di gestione del rischio (ai sensi del SFDR) adottati dagli emittenti degli OICR stessi risultano in linea con quelli definiti da ING.
Sono inoltre esclusi dal catalogo dei prodotti oggetto di consulenza gli OICR che presentino un’esposizione significativa verso i settori che ING ha deciso di escludere dalle proprie decisioni di investimento.

Inoltre, il rischio di sostenibilità degli OICR è misurato anche attraverso l’utilizzo di un rating di sostenibilità assegnato da uno o più provider esterni. In particolare, sono esclusi dal catalogo dei prodotti oggetto di consulenza gli OICR che presentino un rating di sostenibilità eccessivamente elevato in quanto indicativo di una scarsa capacità di gestire il rischio di sostenibilità. Ciò compatibilmente con la disponibilità e copertura dei suddetti rating e purché sia garantita adeguata copertura di OICR per ogni asset class, in quanto l’obiettivo di ING è sempre quello di proporre ai propri clienti un portafoglio diversificato e bilanciato tra le varie asset class che identificano la combinazione rischio/rendimento ottimale per il cliente.

Infine, la politica di remunerazione di ING non ha obiettivi specifici in merito ai rischi di sostenibilità, in quanto la remunerazione variabile dei nostri consulenti non è legata al singolo prodotto offerto o a una sua determinata caratteristica.

Dichiarazione sui principali effetti negativi delle consulenze in materia di investimenti sui fattori di sostenibilità
La presente dichiarazione è la dichiarazione sugli effetti negativi sulla sostenibilità di ING nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti. L'obiettivo del Regolamento UE/2019/2088 “Sustainable Finance Disclosure Regulation” (“SFDR”) è quello di fornire maggiore trasparenza sulla sostenibilità all'interno dei mercati finanziari. Con questa dichiarazione, forniamo indicazioni su come ING considera gli effetti negativi sulla sostenibilità quando presta il servizio di consulenza in materia di investimenti.

ING sostiene che adottare scelte di investimento significa anche assumersi la responsabilità delle conseguenze derivanti da tali scelte. Non solo conseguenze di tipo finanziario, ma anche quelle che generano impatti sull’intera società. Una maggiore consapevolezza dei fattori Ambientali, Sociali e di Governance (insieme i fattori “ESG”) consente di gestire meglio i rischi e le opportunità, e di contribuire ad una economia più sostenibile rendendo gli investimenti positivi sia per gli investitori che per la società stessa.

Il livello di integrazione dei fattori ESG e degli effetti negativi sulla sostenibilità assume quindi un’importanza rilevante nella prestazione del servizio consulenza in materia di investimenti. Pertanto, ING, nella prestazione del sopra citato servizio, considera i possibili principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità avuto riguardo ai prodotti oggetto di consulenza. Per “Effetti negativi” sulla sostenibilità derivanti dalla prestazione dei servizi di consulenza in materia di investimenti si intendono le possibili conseguenze derivanti dalle scelte d’investimento compiute in termini di effetti negativi connessi all’ambiente, alle problematiche sociali e concernenti il personale, al rispetto dei diritti umani e alle questioni relative alla lotta alla corruzione.

Modalità di considerazione degli effetti negativi sulla sostenibilità
Al fine di tener conto dei potenziali effetti negativi sui fattori di sostenibilità, ING ha deciso di escludere gli investimenti che possono presentare un’esposizione in società che abbiano violato i principi previsti dal Patto Globale delle Nazioni Unite (United Nations Global Compact), nato per promuovere un’economia globale sostenibile.

Sono inoltre esclusi gli investimenti che possono presentare un’esposizione in società che ING considera controverse con riferimento agli impatti ambientali e sociali in quanto appartenenti ai seguenti settori:

  • Armi controverse: esclusione delle società coinvolte nella produzione / distribuzione di bombe a grappolo, mine antiuomo e armi chimiche e biologiche;
     
  • Tabacco: esclusione delle società produttrici di tabacco o delle società per le quali la distribuzione del tabacco è un'attività centrale, ove superino soglie minime percentuali periodicamente aggiornate del fatturato;
     
  • Carbone: esclusione delle società che operano nel settore di estrazione del carbone e società che producono energia elettrica da carbone, ove superino soglie minime percentuali periodicamente aggiornate del fatturato.

Sono infine esclusi gli investimenti che non soddisfano adeguati presidi di gestione volti a promuovere l’integrazione dei fattori di sostenibilità nei propri processi di investimento. Vengono, pertanto, esclusi gli investimenti che possono presentare un’esposizione in società che:

  • non risultano firmatarie dei Principles for Responsible Investment (o PRI), lanciati dalle Nazioni Unite nel 2006 con l’intento di favorire la diffusione dell’investimento sostenibile e responsabile tra gli investitori;
     
  • non incorporano i parametri ESG nelle proprie politiche e pratiche di azionariato attivo ed engagement;
     
  • non si sono dotate di una Politica volta a definire le linee guida per un investimento responsabile / sostenibile;
     
  • non considerano nelle proprie decisioni di investimento gli effetti negativi sulla sostenibilità.

ING, anche al fine di ottimizzare la gestione degli effetti negativi, potrà sia valutare di volta in volta se includere altri criteri di esclusione degli investimenti che a suo giudizio possono generare impatti positivi ai fini di una migliore gestione degli effetti negativi sulla sostenibilità, ovvero modificare l’applicazione dei criteri sopra citati, effettuando talune eccezioni sugli investimenti, nel caso di motivate circostanze.

In riferimento agli OICR (Fondi comuni di investimento e SICAV), le decisioni di investimento vengono assunte dall’emittente dell’OICR stesso e non direttamente da ING. Pertanto, ING assicura l’integrazione e la gestione degli effetti negativi sulla sostenibilità, valutando, tra le altre cose, se i presidi di gestione di tali effettivi negativi ai sensi del SFDR adottati dagli emittenti degli OICR stessi risultano in linea con quelli sopra definiti da ING.

Qualora i presidi adottati dagli emittenti degli OICR non risultassero totalmente allineati a quelli definiti da ING, quest’ultima avvia un’attività di engagement volta a far sì che gli emittenti rafforzino i propri presidi di gestione degli effetti negativi in modo da renderli totalmente conformi ai criteri adottati da ING.

Fatto salvo a quanto sopra dichiarato con riferimento alle decisioni di esclusione di taluni investimenti in considerazione degli effetti negativi sulla sostenibilità, ING, considerando la disponibilità attualmente solo parziale dei dati necessari a valutare gli effetti negativi per la sostenibilità a livello di singolo OICR e la non definitività del quadro normativo dovuta anche alla mancata emanazione della regolamentazione attuativa definitiva del Regolamento SFDR, intende integrare ulteriormente il proprio processo di considerazione degli effetti negativi sulla sostenibilità nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti non appena informazioni sufficientemente complete, accurate e aggiornate riguardo agli effetti negativi sulla sostenibilità attribuibili agli investimenti raccomandati risulteranno disponibili.


Preferenze di sostenibilità e valutazione di adeguatezza del portafoglio

Nell’ambito del servizio di consulenza in materia di investimenti ING raccoglie all’interno del questionario di profilatura le preferenze della clientela per prodotti finanziari che:

  • nelle decisioni di investimento considerano i principali effetti negativi per la sostenibilità ambientale, sociale e di governance aziendale valutando la riduzione dell’esposizione dell’investimento verso attività che producono emissioni di gas a effetto serra, immissioni di sostanze nocive in acqua, rifiuti pericolosi e radioattivi, impatti negativi sulla biodiversità, tematiche sociali e concernenti il personale aziendale, ai sensi regolamento (UE) 2019/2088 sulla trasparenza delle informazioni sulla finanza sostenibile (Sustainable Finance Disclosure Regulation); e/o
  • hanno una quota minima investita in attività economiche che secondo la classificazione comune a livello europeo (UE) si definiscono sostenibili, ovvero contribuiscono ad un obiettivo ambientale, sociale e/o di buona governance o al rispetto di una buona governance ai sensi del regolamento (UE) 2019/2088 sulla trasparenza delle informazioni sulla finanza sostenibile (Sustainable Finance Disclosure Regulation); e/o
  • hanno una quota minima investita in attività economiche che secondo la classificazione comune a livello europeo (UE) si definiscono ecosostenibili, ovvero contribuiscono ad almeno uno degli obiettivi ambientali definiti dall'UE e che al contempo non causano impatti negativi sull'ambiente e sulle persone, ai sensi del regolamento (UE) 2020/852 sulla tassonomia delle attività economi che eco-compatibili (Taxonomy Regulation).

Le informazioni raccolte consentono alla Banca di soddisfare al meglio gli interessi della propria clientela nella prestazione del servizio di consulenza con riferimento agli elementi di sostenibilità, valutando da un lato le caratteristiche degli strumenti finanziari e dall’altro le preferenze di sostenibilità espresse dalla clientela. Le caratteristiche di sostenibilità degli strumenti finanziari gestiti da enti terzi rispetto a ING, che vengono utilizzate ai fini della prestazione del servizio di consulenza, sono quelle specificate nei documenti di offerta standardizzati forniti dai gestori.

Gamma di offerta
Nell’ambito della consulenza in materia di investimenti ING colloca fondi sostenibili ai sensi del SFDR. Nello specifico offre fondi c.d. “Light Green” ovvero prodotti finanziari che promuovono caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di tali caratteristiche, a condizione che le imprese in cui gli investimenti sono effettuati rispettino prassi di buona governance (ex art. 8 del SFDR) e fondi c.d. “Dark Green”  ovvero prodotti finanziari che hanno come obiettivo principale quello di realizzare investimenti sostenibili (ex art.9 del SFDR).