Come sarà il 2023 degli investimenti sostenibili?
Tutto il settore “green” continua a rappresentare un’opportunità, pur con qualche sfida. Anche perché “sostenibile” è ormai un imperativo categorico.
Negli ultimi anni gli investimenti sostenibili hanno vissuto fasi contrastanti: da critiche e scetticismo a entusiasmo e interesse (e viceversa). Ora, a inizio 2023, ci si chiede quali mai potranno essere le opportunità e i rischi per questo settore nel corso dell’anno. Secondo gli esperti di Morningstar, per esempio, nel 2023 gli investimenti ESG potrebbero incontrare sul loro cammino diversi ostacoli.
Tuttavia, se stai pensando di puntare sulla sostenibilità, non devi assolutamente mollare: al netto delle sfide, infatti, gli investimenti in sostenibilità rappresenteranno sempre di più un’opportunità non solo per generare un impatto positivo sull’economia e la società, ma anche per raggiungere gli obiettivi di risparmio che hai individuato.
Le sfide per la sostenibilità nel 2023
Guardando alle prospettive del settore green, bisogna innanzitutto considerare le attività da svolgere contro il cambiamento climatico e lo stato in cui versano al momento. Riuscire a limitare gli effetti del climate change è senza dubbio possibile, ma richiederà uno sforzo condiviso a livello globale, come sottolineano gli attivisti da tempo.
Una delle criticità consiste nelle varie potenziali battute d’arresto di questa lotta. Il successo degli investimenti green, in particolare quelli incentrati sulle energie rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, potrebbe essere influenzato dai cambiamenti delle normative e delle politiche governative. Con l’ascesa al potere dei Repubblicani alla Camera del Congresso statunitense, per esempio, potremmo assistere a tentativi di contenere o indebolire le leggi ambientali, il che potrebbe avere un impatto negativo sulla performance degli investimenti sostenibili.
Altro grosso punto interrogativo, sempre secondo gli esperti di Morningstar, è il cosiddetto “greenwashing”, ossia la verniciata di verde per fare apparire “green” ciò che non lo è affatto. Lato investimenti, cosa può distinguere la vera sostenibilità da quella di facciata? Ma è chiaro: può riuscirci solo un’indicazione chiara, puntuale e netta di ciò che è “sostenibile”. Indicazione che però, al momento, manca. Con due conseguenze:
- rendere difficile confrontare e valutare le diverse opzioni;
- offrire terreno fertile alla pratica di commercializzare un investimento come sostenibile quando in realtà potrebbe non esserlo del tutto.
A questo problema si collega l’accesso alle informazioni sulla sostenibilità. Nonostante la crescente popolarità degli investimenti green, infatti, manca ancora una standardizzazione delle informazioni fornite sulla sostenibilità delle operazioni.
Le altre incognite sugli investimenti sostenibili
Dal punto di vista strettamente finanziario, c’è da considerare anche il potenziale declassamento di molti fondi cosiddetti “dark green”, quelli cioè che fino al 31 dicembre 2022 rispondevano in pieno ai requisiti dell’Articolo 9 della SFDR. Come ti abbiamo raccontato, dal primo gennaio sono in vigore gli standard tecnici della SFDR, i quali prevedono caratteristiche ancor più stringenti per questi fondi. Non tutti riusciranno, verosimilmente, a soddisfare le nuove caratteristiche previste e subiranno perciò il declassamento da Articolo 9 ad Articolo 8, con il rischio – anche qui – di un impatto negativo sulla loro performance.
Nonostante tutte queste sfide, gli investimenti ESG possono rappresentare un’opportunità per gli investitori. Ma una cosa sembra certa: più cresce, presso gli individui e le organizzazioni, la consapevolezza dell’importanza di affrontare con urgenza e serietà le questioni climatiche, ambientali e sociali, più aumenta l’appeal degli investimenti green, in un circolo virtuoso che potrebbe portare allo sviluppo di prodotti d’investimento innovativi, in un sano clima di corretta competizione e stimolo reciproco tra società di gestione del risparmio.
Come regolarsi nell’anno in corso?
Già oggi, comunque, il settore non rappresenta più una nicchia, ma è cresciuto in popolarità nel corso degli anni, con un numero sempre più alto di società e investitori istituzionali che allocano risorse in investimenti sostenibili e responsabili. È probabile che la tendenza continui, soprattutto una volta che i Millennial e i GenZ – la generazione più consapevole e socialmente responsabile – saranno maggiormente coinvolti nelle decisioni di investimento.
Ma qual è la giusta dose di sostenibilità per te e per i tuoi risparmi? E come distinguere le vere occasioni? Non ti resta che parlarne con il tuo Financial Coach.