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Auto elettriche: sei pronto alla svolta?

I consumatori sono molto interessati, ma ancora frenati dai costi, dall’autonomia di guida delle auto e dal numero dei punti di ricarica.

“All’inizio della pandemia di Covid-19, le ambizioni elettriche delle case automobilistiche sembravano a rischio”, scriveva Bloomberg qualche mese fa. E adesso, con i prezzi dell’energia elettrica alle stelle, il settore è di nuovo in un momento di difficoltà. Ma la strada è segnata e l’industria automobilistica globale non molla. Stimolata, tra l’altro, dagli obiettivi sulle emissioni di carbonio e dalle politiche sul cambiamento climatico a livello mondiale. Grazie anche ai progressi tecnologici dell’industria, la concretizzazione di queste ambizioni elettriche sembra più che mai a portata di mano.

Entro il 2030 – ha detto di recente la presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, “la domanda di materie prime come il litio per le batterie, il silicio metallico per i chip, le terre rare per produrre magneti per veicoli elettrici e turbine eoliche potrebbe raddoppiare”. Anzi la domanda europea di batterie al litio “è destinata ad aumentare ad un tasso annuo del 40% tra il 2020 e il 2025”. Anche perché il pacchetto di misure green varate dall’UE sotto la sigla "Fit for 55" per il clima prevede, tra le altre cose, la riduzione del 100% delle emissioni di CO2 entro il 2035 per auto e furgoni nuovi, quindi lo stop alla vendita di vetture a benzina e diesel entro quella data.

Via libera dunque all’elettrico, ma anche all’ibrido, all’idrogeno e agli e-fuel. E negli USA il governo Biden punta a raggiungere il 50% delle vendite di veicoli elettrici sul totale entro il 2030. Certo, il percorso è ancora lungo, ma la direzione è chiara.

La transizione verso l’elettrico? Irreversibile

Attualmente, sulle strade del nostro pianeta, ci sono oltre 10 milioni di veicoli elettrici. Una piccola quota delle vendite totali, ma in rapida crescita. Dopotutto, non si può tornare indietro: la transizione verso il trasporto stradale elettrico appare ormai totalmente inevitabile. Ciò sta avendo e sempre di più avrà ripercussioni sulla tecnologia, per esempio con un miglioramento dei processi di produzione delle batterie.

Stando a una ricerca pubblicata recentemente dall’American Chemical Society e presentata dal ricercatore Eric Dufek, già nel 2027 grazie a nuovi protocolli di ricarica sarà possibile caricare le batterie dallo 0% al 90% in appena dieci minuti – più veloce di quanto si ricarica il tuo smartphone. Lo sviluppo tecnologico andrà a migliorare anche le prestazioni e i costi, sempre più competitivi. E proprio il capitolo dei costi è quello che, oggi, appare decisivo.

Vorrei ma non posso: il costo tiene lontani i consumatori

E tu, cosa pensi delle auto elettriche? Devi sapere che, oggi, i consumatori europei e statunitensi considerano con maggiore favore l’idea di comprare un veicolo elettrico, ma continuano ad avere dubbi proprio sui prezzi. Lo evidenzia un sondaggio di OC&C Strategy Consultants, pubblicato nel 2021 dall’agenzia di stampa Reuters. Ebbene, questo sondaggio sottolinea come ci sia ancora la necessità di sussidi governativi per raggiungere i target ecologici e di vendite per i veicoli elettrici.

Secondo lo studio, la percentuale dei consumatori interessati all’acquisto di un veicolo elettrico è aumentata significativamente. Emerge infatti un cambio di atteggiamento che peraltro arriva in un momento cruciale per il settore auto: un settore che, in effetti, sta lanciando un crescente numero di modelli elettrici per rispettare i sempre più severi target d’emissione di anidride carbonica e competere con Tesla, in testa in questo segmento di mercato con le sue automobili elettriche.

L’attrazione sempre più fatale verso l’elettricità

In particolare, nel Regno Unito, in Francia e in Italia oltre la metà dei consumatori ha dichiarato che valuterà un veicolo elettrico per il prossimo acquisto. In Germania e negli Stati Uniti ha risposto in questo stesso modo quasi la metà degli intervistati. Numeri che rappresentano un significativo incremento rispetto all’anno precedente, specialmente nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dove l’interesse all’acquisto di un veicolo elettrico è cresciuto rispettivamente dell’81% e del 61%.

Tuttavia, per l’appunto, i consumatori appaiono ancora intimoriti dal prezzo dei veicoli elettrici, generalmente più costosi rispetto alle vetture con il classico motore a combustione interna. In un contesto nel quale le perplessità sull’autonomia di questo tipo di auto e sulle infrastrutture per la loro ricarica sono diminuite (ma non scomparse) rispetto all’anno prima, il costo complessivo delle vetture rappresenta ancora la barriera numero uno per i consumatori che valutano l’acquisto di un veicolo elettrico.

Il ruolo degli incentivi è ancora determinante

Tra i consumatori che probabilmente acquisteranno una vettura elettrica, il 69% ha risposto che non intende pagare più di 500 dollari di differenza rispetto a una vettura a benzina. Dal momento che il freno alla transizione elettrica continua a essere il prezzo, gli incentivi all’acquisto sono destinati a rimanere decisivi. Non a caso, i Paesi che prevedono incentivi per l’acquisto hanno registrato un più rapido incremento delle vendite di automobili elettriche. E non pochi Paesi europei, come vedremo tra pochissimo, hanno introdotto diversi “aiuti” anche generosi.

Aumentare il numero di veicoli elettrici in circolazione è un punto di rilievo anche nel piano infrastrutturale dell’amministrazione statunitense, pronta a fornire ulteriori incentivi per 100 miliardi di dollari per i veicoli elettrici, e pari a 15 miliardi per costruire 500mila nuove stazioni di ricarica.

E l’Europa che fa? Missione “green” per l’UE

Dicevamo dell’Europa. Il governo francese sta mettendo a punto un piano per sovvenzionare il leasing di auto elettriche per rendere i mezzi meno inquinanti accessibili a una fetta sempre più larga di popolazione. Il programma punta nel dettaglio a mettere a disposizione veicoli completamente elettrici per 100 euro al mese, meno di quello che molte persone spendono mensilmente per rifornire le loro vetture di benzina.

La Germania, dal canto suo, ha stanziato per i prossimi due anni 3,4 milardi di euro di finanziamenti per le infrastrutture per la ricarica delle automobili elettriche: una significativa dimostrazione di sostegno per una delle principali industrie del Paese. L’industria automobilistica della nazione, dal canto suo, si dice pronta a soddisfare gli obiettivi climatici molto ambiziosi fissati dalla Commissione Europea.

Lavorare sui punti di ricarica e sull’autonomia di guida

L’anno scorso l’Europa ha superato la Cina in qualità di maggior mercato al mondo per le auto ibride ed elettriche plug-in, poiché i governi hanno offerto incentivi più interessanti e le case automobilistiche hanno dal canto loro ampliato le loro offerte per attirare i consumatori. Produttori come Volkswagen AG, BMW AG e Volvo Cars stanno intensificando il loro passaggio alle auto a batteria. E l’incremento dei veicoli elettrici sulle strade sta facendo aumentare l’appetito per i punti di ricarica, una variabile sulla quale occorre ancora lavorare pure perché, a fronte delle preoccupazioni sull’autonomia dei veicoli, resta decisiva.

I consumatori se ne preoccuperanno meno non appena i veicoli elettrici acquisiranno una maggiore autonomia di guida. Già oggi, come sottolinea a Bloomberg Markus Schaefer, direttore operativo di Mercedes-Benz, questo è un tema chiave nelle decisioni d’acquisto dei clienti. Tra i prossimi obiettivi, dunque, ci sono sicuramente un migliore accesso alle infrastrutture di ricarica e tempi di ricarica più rapidi.

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