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Truffe finanziarie, perché ci caschiamo e come difenderci

Sono tante e diverse tra loro, ma hanno una costante: la perdita di tutto o gran parte del patrimonio investito. Ecco perché è importante conoscerle.

Anche tu avrai sentito parlare di Charles Ponzi, un italiano emigrato negli Stati Uniti che all’inizio del Novecento fu l’ideatore della truffa finanziaria più famosa di sempre, quella che da lui ha preso il nome. Il famigerato “schema Ponzi”. Da allora è passato più di un secolo, eppure la strategia truffaldina è rimasta tra le più diffuse.

Certo, con l’avvento di Internet sono emerse nuove e, per certi versi, più raffinate modalità per raggirare i risparmiatori. Tuttavia, il meccanismo architettato da Ponzi rimane ancora l’archetipo di riferimento per molte truffe. Anche perché fa leva su alcune “debolezze” che tutti noi abbiamo, come l’attrazione per un guadagno facile e l’effetto gregge. Se sei curioso di conoscere le tecniche adottate dai nuovi Charles Ponzi, per difenderti al meglio, ecco la nostra breve guida.

Truffe finanziarie: cosa sono?

Sebbene siano molto diverse tra loro, le truffe presentano sempre la stessa costante: se ci caschi, è molto probabile che perderai tutte (o quasi) le somme che hai “investito”. Le truffe possono essere grossolane, e quindi facilmente individuabili anche da chi ha una bassa educazione finanziaria, oppure estremamente sofisticate, e quindi molto più difficili da stanare. Le frodi più frequenti, però, fanno ricorso più o meno alle stesse modalità. Si basano infatti su schemi collaudati da tempo che, grazie allo sviluppo di Internet, hanno trovato nuova linfa.

Le truffe finanziarie più diffuse

In Italia conosciuto con il nome di “catena di Sant’Antonio”, lo schema Ponzi è l’archetipo di tutte le truffe finanziarie. Ma non è certo l’unico modello. Qui di seguito, le più diffuse.

  • Phishing: messaggi email che sembrano provenire da aziende invitato il destinatario a rivelare le sue informazioni personali, come numeri di carte di credito e password.
  • Truffe sugli investimenti: in questo caso si punta convincere le persone a investire con la promessa del tutto irrealizzabile di elevati rendimenti a fronte di bassi rischi e capitale garantito.
  • Truffa nella truffa: quando l’investitore ha capito di essere stato vittima di un raggiro, viene contattato da una sedicente società di “recupero crediti” che, magari utilizzando illegittimamente il logo della Consob, gli prospetta la possibilità di recuperare le somme investite. Ovviamente previo pagamento di un corrispettivo.
  • Schema Ponzi: si promettono interessi molto elevati. Per remunerarli, si utilizza però il denaro apportato dai nuovi aderenti. Il gioco funziona finché continuano ad affluire risorse fresche. Quando non si riesce più a reclutare nuovi investitori il circuito si inceppa, lasciando i malcapitati con il classico pugno di mosche in mano.

Gli ingredienti della truffa

In generale, potresti trovarti davanti a una persona che si presenta come un “mago della finanza” e che promette guadagni elevati, veloci e sicuri. Il truffatore “tipo”, poi, non fornisce informazioni precise e parla facendo ricorso a termini tecnici, spesso in inglese, allo scopo di confondere un investitore con poca esperienza. In altri casi, per i dettagli il truffatore rimanda al suo sito, spesso ben progettato e che talvolta ricalca, nel nome o nella grafica, i siti di soggetti autorizzati e ben noti. Il truffatore può offrire bonus, ovviamente da investire, per entrare nell’affare o per coinvolgere altre persone. Un’altra pratica ricorrente è mettere pressione con telefonate o altri mezzi per indurre il malcapitato a concludere l’affare al più presto.

I truffatori operano prevalentemente tramite siti web e utilizzano soprattutto email, chat e social network, ma anche sollecitazioni telefoniche. Il più delle volte i potenziali clienti vengono invitati ad aprire conti per il “trading di titoli” presso una piattaforma online creato per l’occasione, che ovviamente non è quello della loro banca. Si tratta spesso di società fittizie o con sede in Paesi extra-europei.

Ma in cosa si “investe”? La proposta diverse volte riguarda i “contratti per differenza” (contract for difference o cfd) o altri prodotti derivati, il cui sottostante è costituito da materie prime, valute o strumenti finanziari come azioni e obbligazioni.

Perché ci caschiamo?

Le truffe devono il loro successo a una serie di fattori, anche psicologici.

  • Fiducia nel truffatore: è la tendenza ad affidarsi a chi ci promette quello che desideriamo.
  • Effetto gregge: se tanti si sono fidati di quel noto mago della finanza, perché non dovremmo farlo anche noi?
  • Avversione al rimpianto: temiamo di perdere l’occasione che si presenta solo una volta nella vita.
  • Avidità: la prospettiva di un guadagno facile e apparentemente privo di rischi può indurci a prendere decisioni affrettate.
  • Eccesso di fiducia in noi stessi: tendiamo a credere che le nostre capacità siano nettamente migliori della media e che quindi saremo in grado di uscirne indenni.

Cose importanti da sapere

  • Regola numero uno: in economia non esistono pasti gratis. Lo disse Milton Friedman e lo ripetiamo: un investimento che promette un alto rendimento è anche molto rischioso.
  • Secondo, un po’ di diritto. L'esercizio nei confronti del pubblico di servizi e attività di investimento è riservato ai soggetti autorizzati dalla Consob. Chi non è autorizzato rischia fino a otto anni di reclusione.
  • Infine, ricordati che le proposte di investimento finanziario devono essere illustrate in un prospetto approvato dalla Consob.

Alcuni consigli utili

Non è sempre facile raccapezzarsi nel mondo della finanza né tantomeno capire se si è in presenza di trappole. Il consiglio, che vale anche per gli investitori più esperti, è sempre lo stesso: affidati a un consulente qualificato ed esperto, certificato dall’albo professionale, di comprovata serietà ed esperienza, come i Financial Coach di ING Italia. Solo così potrai smascherare per tempo quelli che giocano (con conseguenze spesso molto serie per chi ci casca) a fare il Gatto e la Volpe: eviterai di perdere monete d’oro piantandole nei vari Campi dei Miracoli, nella speranza di veder crescere alberi che – incredibile ma vero – non vedranno mai la luce.

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Il presente articolo è stato redatto dal content team di Wealthype.ai e ha una finalità esclusivamente informativa. Non va quindi inteso in alcun modo come consiglio finanziario, economico o di altra natura e nessuna decisione, di investimento o di altro tipo, deve essere presa unicamente sulla base dei contenuti qui riportati. L’articolo non costituisce da parte del content team di Wealthype.ai un’offerta al pubblico d’acquisto o vendita di titoli e più in generale di strumenti finanziari e/o attività di sollecitazione all’investimento, ai sensi del decreto legislativo 24/02/1998, n. 58.