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Space Economy: cosa significa, oggi, investire nell’aerospazio?

Il settore sta cambiando passo, con l’ingresso sempre più consistente di investitori privati. E ingloba una serie di attività con ricadute molto “terrestri”.

Cos’hanno in comune gli investimenti e le esplorazioni nello spazio? In realtà, molto più di quanto potresti immaginarti.

“Spazio ed economia vanno a braccetto, come dimostra il fatto che in 15 anni l’attività spaziale ha triplicato il suo valore”, ha affermato di recente il responsabile per la Coordination Strategic Area New Space Economy dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Augusto Cramarossa.

La cosiddetta “Space Economy” è ormai impostata su un cammino di crescita che nei prossimi anni beneficerà della spinta degli investimenti privati, oltre che di quelli istituzionali.

Verso lo spazio e oltre: le stime di crescita

Secondo le stime di Euroconsult, il settore raggiungerà i 640 milioni di dollari nel 2030. E stando a UBS e Morgan Stanley, toccherà quota 1.000 miliardi nel 2040. Ma c’è anche chi – come PWC Italia, Bank of America e la United Launch Alliance – pronostica il raggiungimento di 1 trilione di dollari già alla fine di questo decennio, grazie soprattutto al contributo di settori come l’osservazione della Terra, le comunicazioni satellitari e l’in-orbit servicing (ossia la manutenzione dei satelliti in orbita).

POST 1114 Space Economy grafico

La Space Economy dal punto di vista di chi investe

Per chi investe, la Space Economy rappresenta un vero e proprio Megatrend da tenere d’occhio per poter cogliere nuove opportunità di investimento. Ed è per questo che periodicamente torniamo sul tema per fare il punto di novità ed evoluzione del settore. Ma prima, un breve ripasso: cosa intendiamo esattamente quando parliamo di Space Economy? Prendiamo in prestito la definizione che ne dà l’OCSE.

“Gamma di attività legate allo spazio volte a creare valore e portare benefici agli esseri umani. Queste attività si concretizzano nell’esplorazione, nella ricerca, nella comprensione e nella gestione dello spazio”.

Più nello specifico, all’interno della Space Economy possiamo distinguere due segmenti:

  • upstream, che comprende la creazione di infrastrutture spaziali, satelliti, vettori, stazioni spaziali fino alle future basi collocate sulla Luna o su pianeti rocciosi del sistema solare;
  • e downstream, ovvero lo sfruttamento dei benefici che conseguono dai dati raccolti nello spazio e dalle risorse fisiche prelevate per essere trasformate e impiegate sulla Terra.

Per essere un po’ più concreti, oggi la Space Economy ingloba molte attività: dallo sviluppo dei lanciatori alle missioni di esplorazione (e turismo) spaziale, fino ai servizi offerti dai satelliti per l’osservazione della Terra.

Tra questi ultimi rientrano per esempio la telemedicina – che consente al medico di operare tramite robotica pazienti a centinaia o migliaia di chilometri di distanza attraverso una connessione satellitare di ultima generazione – e la “smart agricolture”, in grado di osservare costantemente, tramite satellite, parametri come la temperatura, l’umidità e la percentuale di azoto nei terreni.

Space Economy: com’è messa l’Italia?

Il nostro Paese vanta una lunga tradizione nelle attività spaziali, come è stato ricordato in occasione dello Space Meetings Veneto, evento internazionale promosso da Regione Veneto e dalla Rete Innovativa Regionale AIR (Aerospace Innovation and Research), svoltosi recentemente. Terza nazione ad aver mandato in orbita un satellite dopo URSS e USA, il Belpaese è infatti tra i membri fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea, di cui è oggi terzo contributore dopo la Francia e la Germania.

Attualmente l’Italia può contare su circa 2 miliardi di euro di finanziamenti del piano pluriennale dell’Agenzia Spaziale Italiana e sui 2,3 miliardi del PNRR, per un totale di 4,6 miliardi di investimento italiano nel settore. Grazie a questi investimenti pubblici, l’Italia si posiziona al settimo posto nel ranking mondiale, oltre a essere uno dei pochissimi Paesi ad avere una filiera completa su tutto il ciclo.

Come investire nell’economia dello spazio?

È proprio rispetto a queste attività che il supporto degli investimenti privati, oltre a quelli pubblici, diventa strategico, soprattutto ora che il mercato è cambiato, con l’ingresso sempre più consistente dei privati e le ricadute delle attività spaziali sulla nostra vita quotidiana.

“La finanza è una leva importantissima per far crescere l’ecosistema aerospaziale”, ha dichiarato l’Assessore Regionale al Bilancio e all’Agenda Digitale del Veneto Francesco Calzavara.

Allo stesso modo, l’economia dello spazio può essere un’opportunità interessante da prendere in considerazione per posizionare il portafoglio su temi che saranno sempre più decisivi nel futuro. Ma per capire come muoverti, rivolgiti sempre al tuo Financial Coach.

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