Sai cos’è il Giorno delle Quattro Streghe?
No, la magia non c’entra: qui parliamo proprio di denaro investito e di meccanismi di mercato. Quali? Vediamoli insieme.
Il micromondo di Wall Street, si sa, ha un linguaggio tutto suo. Un linguaggio estremamente imaginifico, fatto di figure e modi di dire che sicuramente sanno colpire e suggestionare. C’è, per esempio, il Giorno delle Quattro Streghe, che cade di venerdì: un venerdì fuori dal comune, strano, e dunque “freaky”. Il “Freaky Friday”, appunto, che è un altro modo per dire “Giorno delle Quattro Streghe”. Ma di cosa stiamo parlando? E chi sono queste Streghe? Lo vediamo subito.
Cosa vuol dire “Giorno delle Quattro Streghe”?
Il Giorno delle Quattro Streghe è quando scadono simultaneamente i Futures su indici azionari, i Futures su singole azioni, le opzioni su indici azionari e le opzioni su azioni. Mentre le opzioni sui titoli e sugli indici azionari scadono il terzo venerdì di ogni mese, i quattro tipi di contratto vanno a scadere tutti e quattro insieme il terzo venerdì del mese che chiude ogni trimestre: dunque, il terzo venerdì di marzo, giugno, settembre e dicembre. Il prossimo appuntamento, quindi, è – tieniti forte – venerdì 17 giugno 2022.
Il Giorno delle Quattro Streghe – o Quadruple Witching Day, questo il nome originale – rimpiazzò il precedente Giorno delle Tre Streghe vent’anni orsono, nel novembre del 2002, quando presero il via le contrattazioni dei Futures su azioni singole. Ma la vecchia etichetta non è stata dimenticata: ancora oggi alcuni parlano di “Triple” anziché di “Quadruple” Witching.
Ma che cosa c’entrano le Streghe?
Al di là del nome indubbiamente accattivante, qui la magia non c’entra. Qui parliamo proprio di denari investiti e di meccanismi di mercato. In pratica, succede che dalla contemporanea scadenza dei quattro tipi di contratto può derivare un certo incremento dei volumi scambiati e dunque della volatilità sui mercati. Ed è esattamente questo che rende “Freaky” quel “Friday”.
Ma tanto è bastato perché negli ambienti della finanza – razionali per modo di dire ma in realtà non immuni all’emotività e, dunque, a una certa tendenza alla scaramanzia – quell’andare su di giri venisse tempo fa ribattezzato con un nome che richiama la folkloristica “Ora delle Streghe”. Quell’ora, cioè, che scocca al dodicesimo rintocco della mezzanotte, quando si dice che si allentino i confini tra il nostro mondo e il mondo del sovrannaturale.
Per dire quanto sia suggestionabile il cosiddetto “Homo Oeconomicus”. Pazzesco, eh? Ma torniamo a noi.
Due parole sui tipi di contratto coinvolti
La “follia” del “Freaky Friday” inizia e finisce a un’ora ben precisa: va dalle tre di New York City – le 21:00 italiane – alle quattro, cioè quando da noi sono le dieci di sera. Prima di concentrarci sull’impatto delle Quattro Streghe sui mercati, però, vale la pena di spendere due parole sui tipi di contratto coinvolti.
- Le opzioni sulle azioni danno all’investitore l’opportunità, ma non l’obbligo, di completare la transazione del titolo sottostante (comprandolo o vendendolo) in una data precisa a un prezzo prestabilito, che si chiama “prezzo d’esercizio”.
- Le opzioni sugli indici hanno come sottostante un paniere di azioni, per esempio l’S&P 500. Alla scadenza la transazione viene regolata non in titoli bensì in contanti, sulla base della differenza tra il prezzo di esercizio e il valore dell’indice in quella data.
- I contratti Futures sono accordi legali per comprare o vendere un’attività a un determinato prezzo in una determinata data nel futuro: l’acquirente di un contratto di questo tipo è obbligato ad acquistare il bene sottostante alla scadenza, mentre il venditore è obbligato a vendere. Oppure, i contratti Futures in scadenza si possono sostituire con nuovi contratti Futures attraverso il cosiddetto “rolling”.
Opzioni e Futures vengono spesso usati per “scommettere” sull’andamento di un titolo o di un indice azionario. Per farla breve: se credo che il suo valore salirà, sottoscriverò un’opzione “call” o mi impegnerò a comprare nel futuro con un apposito Future; se invece credo che scenderà, sottoscriverò un’opzione “put” o mi impegnerò a vendere in una certa data nel futuro con un altrettanto apposito Future.
Poi arriva il Giorno delle Quattro Streghe, quando in un’unica data tantissimi operatori sono chiamati a esercitare l’opzione o a dare seguito al Future. E ciò può avere effetti importanti sul mercato. Oppure no?
L’impatto del “venerdì pazzo”? Più che Streghe... streghette
In realtà, il fatidico Giorno delle Quattro Streghe può anche rivelarsi piuttosto calmo. Anche perché oggi è disponibile una varietà di strumenti di copertura con più date di scadenza nell’arco dell’anno, e questo ha ridotto un po’ l’impatto del “Freaky Friday”. Il che comunque non ci esenta dal chiederci: qual è l’impatto sui portafogli?
Nessuno, fermo restando che il tuo sia un portafoglio adeguatamente diversificato e costruito per durare nel tempo con la consulenza di un esperto. Come abbiamo detto, l’incremento dei volumi che si registra in quel giorno non porta necessariamente fuori controllo la volatilità, né per forza dà luogo a un calo delle quotazioni degli indici nelle settimane che seguono.
E comunque, bisogna tener presente che i movimenti che si registrano in quella giornata si devono a fattori tecnici e poco o nulla hanno a che vedere con la valutazione dei fondamentali degli asset sottostanti. Potremmo quasi dire che – soprattutto ai nostri giorni – “quello che succede nel Giorno delle Quattro Streghe rimane nel Giorno delle Quattro Streghe” e non influisce sugli investimenti di lungo periodo. Più che Streghe, quindi, streghette. Chiedi pure conferma al tuo consulente.