Piano di Accumulo del Capitale: cos’è e come funziona
Uno strumento per investire in modo graduale e diluito nel tempo: breve guida alle principali caratteristiche del PAC.
Sei anche tu alla ricerca di idee per investire i tuoi risparmi in questa fase ancora un po’ incerta? Una soluzione da prendere in considerazione, sempre alla luce dei tuoi bisogni e obiettivi e della tua propensione al rischio, può essere eventualmente il Piano di Accumulo del Capitale (in sintesi, PAC). Ma prima di soffermarci sulle sue caratteristiche, ricordati sempre il nostro consiglio numero uno: nella gestione dei tuoi risparmi, fai sempre affidamento a una consulenza professionale.
Piani di Accumulo: cosa sono?
I Piani di Accumulo del Capitale (PAC) sono strumenti attraverso i quali si sottoscrivono quote di Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR), per esempio fondi comuni, ma in modo graduale e diluito nel tempo. Con i PAC il risparmiatore versa a cadenza periodica una somma anche modesta – per esempio, 100 euro al mese – compatibile quindi con il bilancio familiare, per un periodo di tempo di durata predeterminata. Quei denari vengono destinati all’acquisto di quote di OICR, diverse a ogni versamento, in base ai valori del momento.
Poiché gli acquisti avvengono in momenti di diversi, infatti, il PAC offre il vantaggio del mediare i prezzi nei momenti di volatilità.
Come funzionano, esattamente?
Facciamo un esempio. Un PAC con versamenti mensili da 100 euro per 120 mesi (che corrispondono a 10 anni) porterà, alla fine del Piano, a un capitale complessivo di 12mila euro. Ma attenzione: oltre all’apprezzamento degli strumenti nei quali si è investito, a questo capitale andranno aggiunti gli interessi o le cedole nel frattempo maturati. Quindi l’obiettivo finale sarà un importo superiore alla cifra totale versata.
Affinché ciò sia possibile, ha senso restare investiti per un congruo arco di tempo: solo così, infatti, si ha la possibilità di attraversare ogni fase del ciclo economico e di superare con profitto anche i momenti “no”.
L’ammontare dei versamenti in un PAC dipende dal tuo reddito e dalle tue spese. In altre parole, dalla tua possibilità di risparmiare, posto che, come detto, il contributo mensile può essere molto modesto e quindi del tutto gestibile. Per quanto riguarda la durata, anch’essa è molto flessibile, dal momento che è lasciata alla scelta del risparmiatore: di solito varia da un minimo di un anno a un massimo di quarant’anni, anche se gli esperti consigliano di investire in PAC con un orizzonte di medio-lungo termine (dai sette anni in su).
I punti di forza dei PAC
Oltre al vantaggio di mediare i prezzi nei momenti di volatilità, di cui abbiamo detto, i PAC hanno altri punti di forza.
- La flessibilità e la possibilità di sapere in anticipo la cifra da versare rendono il PAC uno strumento accattivante per quei risparmiatori che non hanno grandi somme da investire ma possono contare su entrate mensili piuttosto stabili.
- Per come è strutturato, il PAC elimina la “componente stagionale” che affligge i mercati e riduce il rischio di investire nel momento sbagliato. Uno dei problemi più grossi per chi investe è infatti quello di scegliere il timing errato. Acquistare per una grossa somma un’attività quando questa è ai massimi, per esempio, può comportare una perdita elevata, che verrebbe recuperata solo in un tempo molto lungo. L’investimento con un PAC è invece diluito su durate lunghe, con la conseguenza che gli acquisti sono frazionati e distribuiti nel tempo, permettendo di bilanciare i momenti buoni e quelli meno buoni.
- Un altro vantaggio, di tipo psicologico, è quello di spingere l’investitore ad accantonare una somma di denaro in modo costante. In questo modo, il risparmiatore può mettere da parte dei soldi che, fruttando, potranno in futuro consentirgli di realizzare importanti obiettivi di vita, come comprare una casa o aprire un’attività. Insomma, il PAC può rivelarsi uno strumento molto valido per raggiungere e concretizzare obiettivi e progetti di medio e lungo termine.
- Per finire, investire in un PAC permette di non cadere nella cosiddetta “trappola dell’emotività”. Molto spesso, infatti, si decide di investire (o disinvestire) facendosi guidare dalle tendenze del momento. Il che, come ti diciamo sempre e come abbiamo ribadito poco fa, comporta il rischio assai concreto di comprare quando i prezzi sono già al massimo e di vendere quando invece le quotazioni calano e si avvicinano ai minimi.
Scopri di più con il tuo consulente
Tutto ciò premesso, ricorda sempre di parlare con un consulente finanziario prima di compiere qualunque scelta. Soprattutto in questo periodo, infatti, è importante farsi aiutare da chi, per competenze ed esperienza, è in grado di orientarsi – e orientarti – al meglio nel mondo della finanza.