Mente e portafoglio: cos’è e come funziona la FOBO?
La FOBO consiste nell’ansia di rinunciare a tutto un set di opzioni una volta che, fra le tante, ne selezioniamo una specifica. Ma come e quanto pesa sul tuo portafoglio?
Ti è mai capitato di osservare un bambino che può scegliere un unico oggetto da portarsi a casa in un enorme negozio di giocattoli? È un’esperienza piuttosto comica, per quanto a tratti sfiancante: tipicamente ne sceglie uno, poi cambia idea, poi torna alla scelta iniziale, poi si sofferma su un’altra cosa ancora. E avanti così, potenzialmente all’infinito.
Succede anche agli adulti: hai presente quando cerchi una serie da guardare su Netflix (o Prime Video o chi più ne ha più ne metta) e passi le ore a consultare recensioni senza mai venirne a capo, per poi andartene direttamente a letto senza neanche accendere la tv perché ormai si è fatto tardi?
Piacere, io sono la FOBO
Decidere risulta così difficile perché una qualsiasi scelta implicherebbe la rinuncia a tutto il resto. E chi ti dice che la tua sia davvero la scelta migliore? È un timore più che lecito. Così lecito da meritare un nome: FOBO, acronimo di Fear of Better Options. Si accentua quando le opzioni a disposizione sono molte, perché il nostro cervello tende a “staccare la spina” quando riceve stimoli eccessivi. E sì, hai immaginato bene: si ripercuote anche sulle decisioni relative agli investimenti.
Diciamo che la FOBO è un po’ l’opposto della FOMO, la Fear Of Missing Out, di cui ti abbiamo già parlato: quando cioè tendiamo a buttarci in una decisione poco ragionata, seguendo una moda; o, nel caso dei mercati, quando ci uniamo ad acquisti o sell-off di massa per paura di perderci delle opportunità (di guadagno o di minimizzazione delle perdite).
La FOBO è forse più difficile da individuare rispetto alla FOMO, anche perché non spinge a comportamenti ben visibili. Al contrario, può portare all’immobilità. Si tratta, come accennato, dell’ansia di rinunciare a un tot di opzioni una volta che, fra le tante, ne selezioniamo una specifica: l’ansia è appunto che, scegliendone una, ne scartiamo tante altre che potrebbero rivelarsi molto migliori. La FOMO tende a farsi sentire soprattutto nelle fasi di calo dei mercati, come quella che stiamo vivendo ora.
Scegliere o non scegliere, questo è il dilemma
Quando la FOBO entra in azione, possono succedere due cose: effettui la scelta, ma con un retrogusto di amarezza per aver presumibilmente rinunciato a chissà quali altre spettacolari opzioni di cui adesso beneficeranno altri; non scegli affatto, e in questo il caso l’ansia da FOBO si tramuta addirittura in FODA, ossia in Fear Of Doing Anything (paura di compiere una qualunque scelta).
Per non lasciarti travolgere dalla FOBO, una buona idea potrebbe essere quella di guardare al contesto, per rimettere il tutto nella giusta prospettiva: per esempio, pensando che scegliendo circoscrivi le tue possibilità, certo, ma che d’altro canto ci sono eventi totalmente fuori dal tuo controllo che non puoi prevedere, anche se dovessi passare anni a ponderare le scelte a tua disposizione.
Un’altra strategia è cercare di pensare a cosa potresti fare nel caso in cui si verificasse qualche problema con la tua scelta: questo aiuta a non concentrarsi troppo sulla sensazione di incertezza, definendo invece una sorta di “roadmap” delle decisioni successive.
Quanto pesa la FOBO sulle scelte d’investimento?
Venendo al tema degli investimenti, e cercando di calarlo un minimo nell’attualità, c’è poco da girarci intorno: il contesto è quello che è, con l’inflazione elevata, le banche centrali che alzano i tassi mettendo fine all’era del costo del denaro ai minimi e una situazione geopolitica decisamente instabile (vedi alla voce: conflitto russo in Ucraina).
In una simile situazione, nei panni di investitore, ti potresti sentire attanagliato dall’ansia di non stare facendo o di non aver fatto la scelta migliore. Hai investito troppo? Troppo poco? Con troppo rischio? E adesso cosa puoi fare? Ma attenzione: un simile atteggiamento potrebbe portarti a compiere scelte poco ponderate o – peggio – a restare completamente immobile.
In realtà sappiamo che, storicamente, sul lungo termine i mercati tendono a recuperare e a superare i cali accumulati nei periodi di crisi. E che vendere tutto nei momenti di discesa serve solo a monetizzare le perdite. Insomma, non è il momento di farsi prendere dal panico. Ma non ha senso nemmeno restare immobili a guardare. Meglio allora affidarsi a un consulente finanziario, in grado di aiutarti nella costruzione del tuo portafoglio d’investimento ed eventualmente in una sua – ragionata – revisione, se e quando necessario.