Meme stock: cosa sono e perché se ne parla di nuovo
Queste azioni popolari tra gli investitori grazie al passaparola online sono tornate alla ribalta dopo una fiammata delle quotazioni di GameStop e AMC. Cosa è successo?
La mania per le meme stock è tornata: titoli come GameStop, AMC Entertainment e BlackBerry hanno messo a segno guadagni a tripla cifra percentuale nella seconda settimana di maggio, in un rally innescato dal ritorno su X dell’utente “Roaring Kitty”, associato all’ex consulente Keith Gill che già era stato protagonista della meme stock mania di tre anni fa.
Ma – esattamente come accadde nel 2021 – l’euforia si è sgonfiata di nuovo, e questa volta lo ha fatto molto più rapidamente, con le quotazioni dei titoli coinvolti che sono tornate “sulla Terra” nel giro di una sola settimana.
Ti ricordi le meme stock?
Se ne era parlato molto nel 2021, quando le azioni di società non particolarmente in salute – tra cui proprio GameStop - erano improvvisamente schizzate in alto (+1.900% in meno di un mese nel caso del rivenditore USA di videogiochi), creando una vera e propria corsa all’acquisto tra gli investitori, complice il passaparola generatosi all’interno di un forum su Reddit.
Tutto, allora, era partito da un video pubblicato su Youtube da Keith Gill, in cui l’ex consulente prevedeva che le azioni di GameStop sarebbero salite da 5 a 50 dollari (in realtà le quotazioni sono arrivate addirittura a superare gli 80 dollari, sull’onda dell’entusiasmo dei piccoli investitori).
Cosa significa “meme stock”?
La parola “meme” viene dal greco e indica qualcosa di imitato e dalla rapida diffusione. Le “meme stock” sono quindi azioni di società che diventano molto popolari tra gli investitori, tipicamente attraverso social network, forum e community online. Il fenomeno nasce quando una o più community online inizia a dedicare molte ricerche a un titolo azionario in particolare.
Ritorno al 2021? Sarà difficile
Pur con tutto lo slancio al quale abbiamo recentemente assistito, sarà difficile sperimentare di nuovo un periodo intenso come quello del 2021. E questo per diverse ragioni: innanzitutto, perché il contesto monetario attuale è molto diverso in termini di tassi di interesse e liquidità. Nel 2021, ancora in piena emergenza Covid, i tassi d'interesse erano a zero, le banche centrali iniettavano liquidità nel sistema grazie al Quantitative Easing e i governi rivedevano al rialzo la spesa pubblica per dare un supporto alle aziende e alle famiglie in difficoltà.
Queste politiche monetarie ultra-accomodanti, affiancate dalle misure straordinarie messe in campo dai governi, all’epoca avevano in qualche modo generato l’ambiente speculativo ideale. Oggi la situazione appare totalmente diversa. E subito dopo il balzo dei prezzi, la stessa GameStop ha diffuso due annunci che hanno contribuito a raffreddare gli animi: la vendita di 45 milioni di azioni di classe A attraverso un’offerta at-the-market e i dati preliminari relativi alle vendite del primo trimestre, che hanno deluso le attese.
Il rischio di dimenticarsi i fondamentali
L’azienda ha registrato un’impennata temporanea del 300%, superando i 48 dollari per azione, grazie a un criptico post del leggendario “Roaring Kitty”. Tuttavia, questa fiammata al rialzo ricorda più il gioco d’azzardo che un disciplinato approccio all’investimento.
Quando è così, gli acquisti hanno ben poco a che vedere con l’andamento dei fondamentali. Insomma, a guidare la corsa alle meme stock non è certo il buon senso. E lo schianto successivo alla volata delle quotazioni – che si è verificato nel 2021 e si è ripetuto puntualmente anche adesso – è la dimostrazione tangibile di quanto un simile approccio all’investimento sia pericoloso.
Cosa possiamo imparare dal rally delle meme stock
Ricorda: prima di lanciarti nell’acquisto di un titolo è sempre una buona idea dare un’occhiata ai numeri dell’azienda (l’ultima trimestrale, l’andamento del prezzo dell’azione negli ultimi anni e via dicendo). Inoltre, è meglio evitare di concentrare gli acquisti su un’unica società: una buona diversificazione ti permette di ridurre il rischio. E in ogni caso, è sempre meglio confrontarti prima con il tuo Financial Coach.