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Infrastrutture, il Megatrend che (forse) non conosci fino in fondo

Le infrastrutture non sono solo strade e scuole: oggi il settore è intrecciato in modo indissolubile al tema della sostenibilità. E offre grandi opportunità di investimento.

Dici infrastrutture e subito la mente corre a ponti, strade, scuole, ospedali. Ma le infrastrutture sono anche molto altro – dalle reti idriche alle fognature, dalla gestione dei rifiuti alla distribuzione di energia elettrica fino a tutto il tema delle telecomunicazioni. E oggi sono spesso legate a doppio filo con la sfida della sostenibilità e della transizione digitale.

La sfida delle infrastrutture sostenibili

In un momento storico in cui economie, governi e settori industriali considerano con urgenza sempre maggiore tematiche come la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico, gli investimenti in infrastrutture più “adeguate” dal punto di vista della sostenibilità assumono un’importanza crescente.

Le infrastrutture giocano per esempio un ruolo chiave nel percorso verso la neutralità climatica, che l’UE si propone di raggiungere entro il 2050. E, non a caso, di infrastrutture sostenibili si parla anche nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con cinque dei 17 Sustainable Developments Goals che le citano espressamente.

Eppure, stima l’OCSE, il gap tra l’attuale livello di investimenti in infrastrutture e quello necessario per raggiungere gli obiettivi indicati dalle Nazioni Unite toccherà i 18 trilioni di dollari entro il 2040. Insomma, il deficit di risorse finanziarie da colmare è enorme e il settore pubblico non può farlo da solo: il ruolo dei capitali privati diventa sempre più cruciale.

Il Megatrend delle infrastrutture

Dal punto di vista di chi investe, le infrastrutture si inseriscono tra i grandi Megatrend del futuro, cioè quei cambiamenti epocali di grande portata che agiscono su orizzonti temporali molto lunghi. Scendendo un po’ più nel “tecnico”, l’investimento in infrastrutture tende a offrire rendimenti stabili, poco vulnerabili alle fluttuazioni economiche e all'inflazione. Pensaci: anche nei periodi di crisi, la domanda di servizi essenziali come acqua ed energia non diminuisce. Inoltre, le aziende che gestiscono queste infrastrutture tendono a operare in un contesto monopolistico, con una domanda e margini di profitto relativamente costanti.

Elezioni e opportunità di investimento

Anche il periodo storico sembra particolarmente favorevole a un investimento in questo variegato settore. Il 2024 è infatti un anno molto denso sul piano elettorale, con oltre 50 Paesi al voto, tra cui a novembre gli Stati Uniti. Le infrastrutture sono un tema particolarmente caldo durante le campagne elettorali e possono beneficiare di nuovi investimenti pubblici.

Tra il dire e il fare, c’è di mezzo la consulenza professionale

Investire in infrastrutture significa dunque prendere esposizione a un Megatrend che tra l’altro supporta la transizione energetica per un mondo più sostenibile. Insomma, niente di più utile. Certo, con le dovute attenzioni. Quella delle infrastrutture è una asset class complessa e variegata: diversi sotto-settori all’interno del mondo “infrastrutture” (energia, salute, trasporti, telecomunicazioni e via dicendo) possono reagire in modo diverso ai vari fattori macroeconomici. In questo senso, la diversificazione del rischio resta fondamentale.

Insomma, è necessario conoscere molto bene l’asset class, motivo per cui è poco consigliabile lanciarsi in un investimento “fai da te”: meglio richiedere il supporto di un Financial Coach.

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Il presente articolo è stato redatto dal team del blog AdviseOnly.com e ha una finalità esclusivamente informativa. Non va quindi inteso in alcun modo come consiglio finanziario, economico o di altra natura e nessuna decisione, di investimento o di altro tipo, deve essere presa unicamente sulla base dei contenuti qui riportati. L’articolo non costituisce da parte di AdviseOnly.com un’offerta al pubblico d’acquisto o vendita di titoli e più in generale di strumenti finanziari e/o attività di sollecitazione all’investimento, ai sensi del decreto legislativo 24/02/1998, n. 58.