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Germania: cosa succede se il Bund rende più dell’IRS?

Il rischio percepito sulla Germania è in aumento. Comprensibile, viste le difficoltà del Paese. Ma è davvero il caso di preoccuparsi?

La locomotiva d’Europa ha rallentato il ritmo di marcia. Tra frenata economica, scenari politici e un settore industriale in affanno, la Germania ha concluso il 2024 con numerose sfide aperte. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi, con nuove elezioni politiche in agenda a febbraio.

 

Intanto, negli ultimi mesi sui mercati ha iniziato a diffondersi un po’ di preoccupazione, che si è riflessa sul rendimento del titolo di Stato tedesco, il “leggendario” Bund decennale: dall’inizio del 2024 è salito di oltre il 10%, sintomo di un rischio Paese percepito in deciso aumento.

 

Germania, cosa succede se il Bund rende più dell'Irs?

 

Sul finire del 2024, il rendimento del Bund decennale ha anche superato quello dell’IRS (l’Interest Rate Swap) di pari durata: un sorpasso che – seppur momentaneo e sempre nell’ordine di pochi centesimi – ha destato qualche interrogativo.

 

Cosa vuol dire che il rendimento del Bund ha superato l’IRS?

 

Cominciamo col dire che l’IRS (o EURIRS) è il tasso che viene usato come riferimento per i mutui a tasso fisso ed è anche il tasso swap usato da imprese e istituzioni finanziarie per proteggersi dalle fluttuazioni dei tassi. Per farla semplice, sui mercati finanziari svolge il ruolo di misuratore delle attività prive di rischio.

 

Tipicamente, i titoli di Stato sono considerati più sicuri rispetto ai tassi swap, utilizzati come riferimento per le transazioni fra banche e grandi istituzioni finanziarie. A maggior ragione i titoli di Stato visti come l’emblema della sicurezza e percepiti come beni rifugio. Come, appunto, è tradizionalmente considerato il Bund tedesco.

 

Ecco perché il fatto che il Bund possa rendere più dell’IRS è un fatto degno di nota: tanto per cominciare, non era mai successo dall’introduzione dell’euro, avvenuta nel 1999 (nonostante tutto quel che è accaduto in questi 25 anni). E poi significa che gli investitori ritengono più rischioso investire in titoli di Stato tedeschi che in altre attività – e questo a sua volta la dice lunga sulla percezione dei mercati circa le prospettive della Germania.

 

Il Bund è ancora un asset sicuro?

 

Ora, il sorpasso è stato momentaneo e veramente impercettibile – nel momento in cui scriviamo (fine 2024) i due rendimenti sono molto vicini, ma quello del Bund è leggermente più basso. Senza considerare che, se guardiamo ai titoli di Stato di Paesi come la Francia, la Spagna e ancora di più l’Italia, noteremo che si trovano tutti ben al di sopra del rendimento dell’IRS.

 

Il punto, però, è un altro. E cioè che il sorpasso Bund-IRS ci pone di fronte a una domanda: il Bund si può ancora considerare un “safe asset”?

 

Sicuramente la Germania si trova in una fase di forte incertezza economica e politica. Dopo due anni di stagnazione, l’economia è ancora sotto pressione e settori industriali chiave come l’automotive e l’acciaio stanno affrontando serie difficoltà. E la crisi politica non ha certo aiutato a risollevare il morale.

 

Lo scenario, però, è in rapido mutamento

 

D’altro canto, con le elezioni fissate il 23 febbraio, lo scenario potrebbe anche virare al meglio abbastanza rapidamente. Gli analisti di ING vedono due fonti di potenziale speranza per la Germania.

“Un concretizzarsi delle politiche commerciali USA più soft di quello annunciato in campagna elettorale, con dazi più contenuti, e un aumento della fiducia e della crescita in Germania dopo le elezioni”.

Per quanto riguarda il voto di febbraio, gli esperti si esprimono così.

“Lo scenario più ottimistico prevede un nuovo governo che si accordi su riforme strutturali, investimenti e un allentamento della politica fiscale”.

Insomma, occhi puntati sul 23 febbraio 2025 per avere qualche spunto in più. Nel frattempo, ricordati che la Germania è un Paese solido ed è assai improbabile che possa fallire da un momento all’altro (è un po’ lo stesso discorso che ti abbiamo fatto per la Francia, vedi l’articolo).

 

Per concludere: non è il caso di agitarsi troppo

 

L’unico accorgimento che dovresti adottare è quello di mantenere un portafoglio ben diversificato. Tenendo sì monitorata la situazione, ma senza farti prendere dal panico e senza perdere di vista gli obiettivi di lungo termine per cui stai investendo. In questo percorso, del resto, non sei solo: puoi farti supportare dal tuo Financial Coach.

 

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