Elezioni in Francia: volatilità in vista, ma una crisi del debito è poco probabile
Dopo l’esito deludente delle elezioni europee, il presidente francese Macron ha convocato elezioni anticipate. Suscitando una reazione sui mercati.
Cosa sta succedendo in Francia?
Le elezioni europee hanno determinato grandi conseguenze in Francia, dove il Rassemblement National, il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen, è uscito vincitore superando significativamente la formazione centrista del presidente Emmanuel Macron. Tanto che quest’ultimo ha deciso di sciogliere il Parlamento e convocare elezioni anticipate (in agenda il 30 giugno e il 7 luglio), provocando un’ondata di volatilità sui mercati francesi, sia azionari sia, soprattutto, obbligazionari, con qualche ripercussione, nei giorni scorsi, anche nel resto d’Europa.
Gli scenari possibili
Se il Rassemblement National, che nel momento in cui scriviamo risulta favorito nei sondaggi, ottenesse il potere nell'Assemblea nazionale, la Francia si troverebbe in uno scenario di "coabitazione": Macron rimarrebbe presidente e Jordan Bardella, giovane leader del Rassemblement National, probabilmente diventerebbe primo ministro. Certo, non ci sono minacce esistenziali per l’unione monetaria: il Rassemblement National, infatti, ha confermato di non volere più che la Francia esca dal sistema della moneta unica.
Ma a livello economico, una vittoria dell’estrema destra - che promette un forte aumento della spesa pubblica - potrebbe complicare l’obiettivo della Francia di ridurre il suo deficit di bilancio al 3% entro il 2027 per rispettare i limiti imposti dalle regole dell’eurozona. La Commissione Ue, tra l’altro, ha appena aperto una procedura per deficit eccessivo per cinque Paesi, tra cui proprio la Francia (e anche l’Italia): è infatti tornato pienamente operativo il Patto di Stabilità, temporaneamente sospeso per l’emergenza covid.
I mercati prezzano un aumento del rischio, ma Le Pen rassicura
I mercati, a caldo, hanno reagito alla mossa di Macron con un’ondata di volatilità: tra il 10 e 14 giugno, l’indice Cac 40 ha perso oltre il 6% in quella che è stata la sua peggior settimana dal 2022. Le tensioni hanno colpito anche i titoli di Stato, con lo spread tra i bond decennali francesi e i bund tedeschi che ha registrato una fiammata nei pressi dei massimi da dodici anni, per poi calare nei giorni successivi.
Del resto, lo sappiamo, i mercati non amano l’incertezza. E in questo momento in Francia ce n’è parecchia, tra le elezioni anticipate, il recente declassamento del rating da parte di S&P e la Procedura per deficit eccessivo da parte della Commissione Europea. Così gli investitori hanno valutato un forte aumento dei premi per il rischio politico e creditizio.
D'altro canto, durante il fine settimana la stessa Le Pen ha compiuto uno sforzo coordinato per calmare i timori del mercato. Ha imparato la lezione dalla sfortunata permanenza di Liz Truss come Primo Ministro nel 2022. Le Pen ha ribadito il suo rispetto per le istituzioni, la presunta ragionevolezza dei piani di spesa del Rassemblement National e la volontà di lavorare con il Presidente Macron. Macron, dal canto suo. ha imputato l'aumento dello spread alla sola prospettiva di un governo guidato dal Rassemblement National... il che è solo parzialmente vero.
Quali implicazioni per gli investimenti?
Un po’ di volatilità è da mettere in conto nelle settimane che precedono il primo e anche il secondo turno elettorale, ma una crisi del debito sovrano a livello di spread è uno scenario piuttosto improbabile. Diversi analisti sono infatti concordi nel dire che non esiste un concretorischio di contagio a livello europeo: le prospettive di un imminente cambio di potere in altri Paesi sono scarse, la Bce è pronta a intervenite in caso di necessità con il suo scudo anti-spread e lo stesso Rassemblement National sembra meno antieuropeista rispetto al passato. Insomma, le elezioni francesi non mettono in discussione la stabilità dell'Eurozona, né faranno deragliare gli sforzi per ridurre i deficit.
Niente panico dunque: per chi investe, meglio ignorare i picchi di volatilità momentanea, rimanendo concentrati sugli obiettivi di lungo termine. Da definire attentamente con il supporto di un Financial Coach.