Cosa sta succedendo in Francia?
La Francia sta attraversando un momento complesso: il governo Barnier è caduto, mentre il debito continua a salire. Come muoversi in questa situazione?
“Ora la Francia fa più paura della Grecia”.
“Deficit in aumento e spread in salita, la Francia spaventa i partner UE”.
Sono solo alcuni dei titoli – veri – che potresti aver letto nelle ultime settimane in merito alla situazione francese, dove i problemi della politica (con il governo di Michel Barnier caduto a pochissimi mesi dal voto) e quelli dell’economia (un deficit e un debito troppo elevati) si sono intrecciati, dando vita a una crisi che sta indubbiamente attirando l’attenzione. Anche dei mercati.
Ma è davvero il caso di preoccuparsi?
Iniziamo col dire che no, non è il caso di allarmarsi troppo: è vero, la Francia sta attraversando un momento critico e dovrà rimettere in sesto le sue finanze, ma nessuno teme davvero che sia sull’orlo del fallimento. L'agenzia Moody's, per dire, ha abbassato il rating a Aa3 da Aa2, con un outlook che però è passato da "negativo" a "stabile". Prima ancora, S&P ha confermato il rating (AA-) e mantenuto l'outlook a "stabile". Lo spread tra OAT francese e Bund tedesco – che pure nelle ultime settimane era salito a livelli che non si vedevano dal 2012 – è nuovamente sceso, riflettendo una relativa tranquillità.
Cosa sta succedendo realmente?
La classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stata una mossa dell’ormai ex primo ministro Michel Barnier, che ha fatto ricorso all’articolo 49.3 della Costituzione francese per “forzare” l’approvazione di una impopolare e austera manovra di bilancio per l’anno prossimo. L’intento era quello di risanare i conti del Paese, il cui debito pubblico è il terzo più alto dell’Eurozona (dopo Grecia e Italia) ed è previsto in aumento anche nei prossimi anni.
la scelta di “scavalcare” di fatto un Parlamento che non trovava un accordo si è rivelata un boomerang per Barnier: con una mozione di sfiducia, i parlamentari hanno fatto cadere il governo, dopo appena tre mesi dal suo insediamento. Il che ha allontanato ancora di più l’approvazione della Legge di Bilancio per il 2025.
I mercati, che come ben sai non amano l’incertezza, hanno reagito inizialmente con un po’ di agitazione, specialmente sul fronte obbligazionario, con i titoli di Stato che hanno visto lievitare i loro rendimenti, indice di un aumento del rischio Paese percepito dagli investitori. Però, per il momento, si è trattato solo di una parentesi.
Com’è messo il bilancio francese?
Attualmente il deficit del Paese è al 6,2% del PIL (e le previsioni parlano di un 7% nel 2025), mentre il disavanzo primario (al netto della spesa per interessi) è il più alto d’Europa, al -4%, e il debito pubblico si attesta al 112,7% del PIL. Insomma, un intervento sui conti è urgente e le parti politiche non sembrano vicine a un accordo. Ma la situazione è in continua evoluzione: tutto potrebbe cambiare – e non necessariamente in peggio – molto velocemente.
Già all’indomani della caduta del governo, sui mercati era tornata una certa calma – un atteggiamento che molti osservatori hanno interpretato come “attendista”. Merito anche delle rassicurazioni arrivate dal presidente Emmanuel Macron, che in un discorso alla nazione ha ribadito la volontà di rimanere saldamente al suo posto (il suo mandato scade nel 2027) e di risolvere la situazione.
Il presidente Macron ha subito annunciato di voler nominare un nuovo primo ministro “entro 48 ore”: la scelta è poi ricaduta su François Bayrou, 73enne fondatore del partito centrista Movimento Democratico. Macron ha inoltre anticipato l’arrivo di una legge speciale che “consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e della vita del Paese”, eventualmente applicando per il 2025 le scelte del 2024 in tema di manovra finanziaria.
Come investire in un simile scenario?
Come abbiamo detto, la situazion è in divenire, ma è altamente improbabile che lo stallo politico possa spingere un Paese come la Francia verso il default. Insomma, non c’è bisogno di pensare al peggio. La scelta migliore, come ti diciamo spesso nei momenti di turbolenza, è mantenere un portafoglio ben diversificato e cercare di rimanere focalizzato sui tuoi obiettivi di lungo periodo. Con il supporto del tuo Financial Coach.