Conti deposito e co, gli strumenti di risparmio per investimenti sicuri
Conto deposito, titoli di Stato, ETF monetari e così via: se cerchi un investimento relativamente sicuro puoi scegliere questi prodotti di liquidità, che oggi offrono rendimenti più interessanti.
Conosci i prodotti di liquidità? Sono quegli strumenti che possono essere convertiti rapidamente in moneta, con un rischio minimo di perdita di valore. La lista è lunga: conti di deposito, fondi ed ETF monetari e così via. La loro principale caratteristica? Essere relativamente sicuri. Di riflesso, i rendimenti sono in genere piuttosto contenuti (anche se negli ultimi tempi si sono fatti più interessanti), soprattutto in confronto ad altri strumenti come le azioni.
Per gestire al meglio i tuoi risparmi, in particolare in tempi come questi, il nostro consiglio è sempre quello di seguire le indicazioni del tuo consulente finanziario, che può fornirti una panoramica approfondita sulle diverse possibilità offerte dal mercato. Ma siccome un’infarinatura non guasta mai, vediamo insieme quali sono i prodotti di liquidità più diffusi, le loro caratteristiche e le principali differenze.
Conoscere i conti deposito
I conti di deposito si differenziano dai classici conti correnti per due aspetti fondamentali: innanzitutto, i conti correnti sono essenzialmente strumenti di pagamento e non di investimento; inoltre, i conti deposito riconoscono un tasso di interesse sulla liquidità, oggi tornato su livelli attraenti.
I conti deposito possono essere liberi o vincolati. Sul conto deposito libero i soldi rimangono sempre disponibili e a tua disposizione per ogni esigenza. Al contrario non puoi togliere i tuoi risparmi dai depositi vincolati prima della data di scadenza (da alcuni mesi a qualche anno) definita al momento della sottoscrizione.
Il vantaggio dei vincolati? Che il tasso di interesse pagato alla scadenza è più alto.
Gli interessi possono essere pagati in anticipo, alla scadenza del conto o periodicamente (ogni tre, sei o 12 mesi). Anche i conti di deposito sono garantiti dal Fondo interbancario fino a 100mila euro.
Sui conti deposito è poi necessario pagare l’imposta di bollo, pari allo 0,2% dell’importo depositato. C’è poi una ritenuta fiscale del 26% sugli interessi percepiti.
In compenso, il tasso offerto dalla banca è garantito e non c’è quindi il rischio di pagare pegno alle oscillazioni dei mercati (che comunque, come ti diciamo sempre, nel medio o lungo periodo si recuperano se si ha la pazienza di restare investiti). Ma, come sempre per gli strumenti di liquidità, fai attenzione all’inflazione.
I titoli di Stato a breve termine
Sono i celebri Bot, i Buoni ordinari del Tesoro, tanto amati dagli italiani negli anni Ottanta e Novanta. Hanno una durata di tre, sei o 12 mesi (o qualsiasi altra durata compresa comunque entro l’anno). Sono “zero coupon”, ossia non pagano cedole, e sono emessi “sotto la pari”, e cioè a un prezzo più basso di quello nominale, che è il valore al quale vengono rimborsati. La remunerazione è pari alla differenza tra il prezzo di rimborso e quello di acquisto, al netto della ritenuta fiscale del 12,5%.
I rendimenti dei Bot sono stati per anni molto contenuti, addirittura negativi. L’aumento dei tassi decisi dalla Banca Centrale Europea li ha però riportati negli ultimi mesi in territorio positivo. Secondo il rapporto ABI di febbraio, nel periodo compreso tra il dicembre del 2021 e il dicembre del 2022, il rendimento medio lordo annualizzato è passato da -0,63% a +2,26%.
I Pronti contro termine
Mediante questo strumento, un operatore (tipicamente una banca) vende un certo ammontare di titoli (generalmente bond governativi) a un compratore con consegna immediata (“a pronti”, appunto), impegnandosi al tempo stesso a riacquistarli, a un prezzo maggiorato, a una data prefissata (“a termine”).
Durante la durata del Pronti contro termine (o Pct), solitamente di pochi mesi, il compratore percepisce gli interessi. Per quanto riguarda le imposte, la differenza tra il prezzo “a pronti” e quello “a termine” viene tassata al 26%. Sempre stando al report ABI, il rendimento dei Pronti contro termine a febbraio è cresciuto all’1,3% dall’1,22% di gennaio.
Sai cosa sono i fondi monetari?
Come sai, i fondi comuni raccolgono denaro dai risparmiatori e lo investono in varie attività finanziarie, come azioni, obbligazioni governative e societarie e titoli di Stato. I fondi monetari sono fondi aperti (cioè, consentono di sottoscrivere le quote e ottenere il rimborso in qualunque momento) che investono in strumenti e titoli molto liquidi e a breve termine. Ai guadagni realizzati dai fondi comuni si applica un’aliquota del 26%, che scende al 12,5% per la parte investita in titoli di Stato.
Il medesimo concetto applicato a un ETF – un fondo passivo che si limita a replicare la composizione (e quindi la performance) di un dato indice di riferimento – dà luogo agli ETF liquidità. Ricordiamo che in entrambi i casi – fondi ed ETF monetari – l’investimento può subire le fluttuazioni del mercato.
Investimenti “sicuri”: come scegliere lo strumento giusto?
Anche per investire in questi strumenti è fondamentale una corretta pianificazione finanziaria, tarata sulle tue esigenze e peculiarità. Ovviamente, la figura che può aiutarti di più è quella del tuo consulente finanziario, come i Financial Coach di ING. Un professionista con le competenze e le qualità necessarie per affiancarti nella definizione della strategia di investimento più adatta alle tue esigenze e al tuo profilo di rischio.