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Che cos’è la capitalizzazione di mercato?

Il Market Cap è un indicatore molto interessante. Tuttavia, prima di investire, è meglio guardare anche ad altri numeri e dati.

Il linguaggio specialistico, si sa, può risultare ostico. Anche i concetti menzionati più spesso dalla stampa economico-finanziaria a volte suonano un po’ “esoterici”. Tra questi, uno dei più famosi è sicuramente la cosiddetta “capitalizzazione di mercato”, anche detta “capitalizzazione azionaria” o “capitalizzazione di Borsa”. Ma che cos’è di preciso?

Cos’è la capitalizzazione di mercato?

Conosciuta anche come “Market Cap”, la “capitalizzazione di mercato” è il valore totale delle azioni di un’azienda in circolazione sul mercato. Più precisamente, è il numero totale delle azioni emesse da una società quotata in Borsa moltiplicato per il prezzo di mercato (o corrente) delle azioni stesse.

Quando si parla di capitalizzazione ci si riferisce a tutte le azioni emesse, vale a dire sia quelle quotate sul mercato (il cosiddetto “flottante”) sia quelle che non vengono scambiate, per esempio le azioni bloccate (detenute dai governi o dai dirigenti della società).

La capitalizzazione è molto utile per stabilire le dimensioni di un’impresa e per valutarne il grado di rischio associato. Infatti, il Market Cap consente di conoscere più o meno a colpo d’occhio la valutazione del mercato sulle prospettive future di quell’azienda, valutazione che influisce appunto su quanto gli investitori sono disposti a pagare per acquistarne le azioni.

Come si calcola la capitalizzazione?

Niente conti complicati o strani algoritmi: basta una semplice moltiplicazione. Già, perché la “capitalizzazione di mercato” è uguale al numero di azioni in circolazione per il loro prezzo corrente in Borsa. Un esempio? Prendiamo una delle più grandi società al mondo, la Apple.

Secondo Reuters, al 2 aprile 2023 c’erano in circolazione 15.821.950.000 di azioni Apple. L’ultimo prezzo era pari a 164,90 dollari. Per comprare tutta Apple, rastrellando fino all’ultima azione emessa, ci vorrebbero quindi 2.608.882.900 dollari. Sì, hai letto bene: 2,6 miliardi di dollari. In altre parole, la capitalizzazione di mercato della società di Cupertino, secondo i dati al 2 aprile 2023, è pari a circa 2,6 miliardi di dollari USA.

Attenzione, però: il prezzo di un’azione in Borsa cambia ogni giorno a seconda di quanti scambi vengono effettuati. Per cui, al variare del prezzo del titolo, varia anche la capitalizzazione di mercato di una società.

A ogni azienda la sua dimensione

La capitalizzazione è uno dei dati che puoi valutare nella selezione delle azioni sulle quali investire, dal momento che consente di fare un confronto tra diverse società. Guardando al Market Cap, è infatti possibile categorizzare le aziende sotto il profilo dimensionale.

  • Società a grande capitalizzazione: anche dette Blue Chip, valgono almeno 10 miliardi di dollari.
  • Società a media capitalizzazione: hanno un valore compreso tra i 2 e i 10 miliardi di dollari.
  • Società a piccola capitalizzazione: il loro valore è compreso tra i 300 milioni e i 2 miliardi di dollari.

Perché la capitalizzazione è importante?

Spesso si può pensare che una società con una grande capitalizzazione sia più solida di una più piccola e che quindi investire in quell’azienda sia una scelta che comporta meno rischi (a fronte, magari, di una redditività più elevata). È un’idea diffusa che ha un suo fondamento. Le società più piccole, infatti, dispongono di meno risorse e questo le può rendere più esposte agli effetti delle recessioni o più vulnerabili alla concorrenza di altre imprese e alle turbolenze dei mercati.

Insomma, un’azienda a grande capitalizzazione sembra più attrezzata per affrontare gli imprevisti. Si potrebbe quindi ritenere che la capitalizzazione sia un parametro utile per valutare il grado di rischio del nostro investimento. Tuttavia, il Market Cap non è privo di limiti.

I limiti del Market Cap come strumento di analisi

Come ti dicevamo prima, il Market Cap cambia di giorno in giorno seguendo l’andamento delle quotazioni in Borsa e può allontanarsi di parecchio dal valore nominale e da quello patrimoniale di un’azienda, dal momento che riflette quanto il mercato è disposto a pagare per le sue azioni.

Per questo, al fine di valutare precisamente la convenienza di un investimento in una società, occorre considerare anche altri indicatori, come per esempio il rapporto tra la quotazione (prezzo di mercato) dell’azione e gli utili per azione. Anche un’analisi accurata dei bilanci può fornire indicazioni utili. Insomma, per valutare un’azienda la sola capitalizzazione di Borsa non è sufficiente perché, in questo modo, si ignorano altri elementi quantitativi e qualitativi estremamente importanti.

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