Finanza sostenibile: tendenza o nuova frontiera di sviluppo?
Con lo scoppio della pandemia temi come la sustainable finance e i fattori esg dettati dalle Nazioni Unite sembrano aver ricevuto ulteriore impulso.
Chi ha detto che la finanza, l’ambiente e i diritti delle persone debbano correre su binari paralleli? Il fenomeno della finanza sostenibile in questi anni ha visto una crescita costante, ma con la pandemia è letteralmente esploso. A dirlo – tra gli altri – è un recente studio dell’agenzia di rating Standard and Poor’s, che evidenzia un’impennata nelle emissioni di social bond durante il periodo di lockdown.
Tanto che la società di rating indica proprio il mercato dei social bond come il segmento destinato a registrate il ritmo di crescita più sostenuto nel panorama del “debito sostenibile”.
Ma quando diciamo social bond di cosa parliamo esattamente? Si tratta di obbligazioni che raccolgono fondi per finanziare progetti, nuovi o già esistenti, caratterizzati da una finalità sociale. Ad esempio, possono sostenere l’accesso a servizi essenziali come la sanità e l’istruzione, garantire la sicurezza alimentare o fornire alloggi a prezzi accessibili.
Come funzionano i social bond?
In generale, la società che vuole emettere social bond li colloca sul mercato a condizioni che normalmente prevedono un rendimento certo. Il denaro raccolto viene poi utilizzato per concedere finanziamenti agevolati a chi ha proposto un progetto meritevole dal punto di vista sociale.
Secondo S&P, la recente crescita nell’emissione di social bond indica che la pandemia di Covid-19 non ha distolto l’attenzione degli emittenti e degli investitori dalla finanza sostenibile, anzi il loro interesse nel campo sembra aumentare: da inizio aprile sono stati raccolti circa 20 miliardi di euro con i social bond, in particolare in Francia, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Giappone e Africa, e il mercato è cresciuto in tre mesi del 43% arrivando a 66 miliardi di euro. Queste risorse in larga parte sono state impiegate per sostenere sanità, occupazione, programmi sociali di sostegno per le fasce più deboli, con l’obiettivo di mitigare il grave impatto sociale ed economico della crisi da Covid-19.
L’impatto della pandemia.
Sembra dunque che l’emergenza abbia allargato la prospettiva per dare maggiore spazio ai temi sociali. Dopo lo scoppio della pandemia infatti, numerose istituzioni e imprese si sono mobilitate per reperire capitali sul mercato con l’obiettivo di fare la propria parte nel fronteggiare la crisi.
I bond in risposta al Covid-19 sono stati emessi da enti sovranazionali, governi, regioni e aziende che utilizzeranno i proventi per sostenere la lotta al virus, le popolazioni e le imprese maggiormente colpite.
Un noto caso recente è quello della Cassa Depositi e Prestiti, società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha lanciato sul mercato un social bond da 1 miliardo di euro, nell’ambito delle misure straordinarie varate dal gruppo per fronteggiare la crisi.
Ma la tendenza era già in atto.
Sarebbe riduttivo però pensare che il successo ottenuto da questi strumenti “sociali” sia legato esclusivamente alla pandemia: già tra il 2012 e il 2018 infatti, il valore delle attività gestite da fondi comuni “responsabili” europei è raddoppiato. Inoltre, c’è stata una enorme crescita dei cosiddetti “green bond”, titoli di debito utilizzati per finanziare attività legate alla tutela dell’ambiente: tra il 2014 e il 2019, le emissioni di obbligazioni verdi a livello mondiale sono quintuplicate, passando da meno di 50 miliardi di dollari a oltre 250.
In questi anni si è visto che l’investimento in aziende che rispettano i criteri di sostenibilità comporta un minor rischio per gli investitori, in quanto ad esempio i rischi reputazionali e legali di queste aziende si sono rivelati minori. Del resto, gestori e investitori si sono ormai resi conto che anche le notizie extra finanziarie sono fondamentali per prendere in considerazione un investimento: sono infatti informazioni utili per capire quanto il modello di business di un’azienda sia (o meno) orientato al medio e lungo termine.
La pandemia sembra aver accelerato un processo comunque destinato a crescere. Il lockdown e le sue conseguenze hanno messo a dura prova il sistema economico e finanziario, sottolineando con forza la necessità di ridisegnare l’intero sistema in un’ottica più sostenibile e con lo sguardo rivolto verso il futuro. Questo approccio ha avuto un riflesso anche sul mondo degli investimenti, sempre più attento ai temi della sostenibilità. Se sia solo una tendenza o una nuova frontiera solo il tempo potrà dirlo, ma oggi le premesse per una finanza più sostenibile sembrano esserci tutte.